De Fato, Par. 9 - Studentville

De Fato, Par. 9

Haec disserens, qua de re agatur, et in quo causa consistat, non videt. Non enim, si alii ad alia

propensiores sunt propter causas naturalis et antecedentis, idcirco etiam nostrarum voluntatum atque adpetitionum sunt causae

naturales et antecedentes. Nam nihil esset in nostra potestate, si ita se res haberet. Nunc vero fatemur, acuti hebetesne,

valentes inbecilline simus, non esse id in nobis. Qui autem ex eo cogi putat, ne ut sedeamus quidem aut ambulemus voluntatis

esse, is non videt, quae quamque rem res consequatur. Ut enim et ingeniosi et tardi ita nascantur antecedentibus causis itemque

valentes et inbecilli, non sequitur tamen, ut etiam sedere eos et ambulare et rem agere aliquam principalibus causis definitum

et constitutum sit.

Versione tradotta

Ragionando in questo modo, non

coglie la sostanza del problema e quale sia il motivo del dissenso. Infatti, se le diverse inclinazioni degli uomini sono

pro‑ dotte da cause naturali e antecedenti, non per questo vi sono cause naturali e antecedenti anche all'origine

delle nostre volontà e dei nostri desideri. Infatti se le cose stessero così, niente sarebbe più in nostro potere. Ora,

riconosciamo certamente che l'essere intelligenti o stupi­di, forti o deboli, non dipende da noi. Ma chi per questo pensa di

dover ammettere che neppure sederci o cammi­nare dipenda dalla nostra volontà, non capisce quali sia­no le cose legate dal

nesso di causalità.Se infatti gli uomini intelligenti o stupidi, forti o deboli nascono così per cause antecedenti. non ne

consegue tuttavia che sia ugualmente definito e stabilito da cause principali che essi stiano seduti o camminino o facciano

qualsiasi altra cosa.

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  • De Fato di Cicerone
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