Nell’ultima settimana si è verificato un incremento dei casi Covid-19 nelle scuole italiane. Sebbene siano solo i primi giorni di rientro dalla pausa estiva per moltissimi studenti, una ricerca ha registrato una crescita del 44% dei contagiati a causa della nuova “variante Eris”.
Naturalmente, questo aumento repentino dei casi ha generato molteplici timori tra le famiglie degli alunni, i docenti e i direttori scolastici, i quali sono già al lavoro per gestire le eventuali direttive del Ministero della Salute.
Infatti, il dicastero italiano di riferimento non ha voluto rilasciare dichiarazioni allarmanti, anche con la presenza della inattesa variante Covid -19. Francesco Vaia, direttore della programmazione del dicastero, ha invitato le scuole a mantenere la calma suggerendo di evitare qualsiasi forma di allarmismo. La situazione sembra così per ora sotto controllo, poiché lo stesso Vaia ha chiaramente espresso:
“Noi adesso abbiamo tutti gli strumenti per la tutela e in questo momento sono più che sufficienti”.
Attualmente non ci sono regole limitative e severe volte a contrastare l’aumento dei casi, ma il Ministero ha comunque dato delle indicazioni preventive da seguire: in primo luogo, saranno necessarie le mascherine per chi potrebbe avere sintomi influenzali, e importanti saranno anche i distributori di gel disinfettante all’interno delle aule di scuola. Inoltre, dovranno essere limitati gli assembramenti per almeno questo primo periodo scolastico, invitando sia docenti, sia bidelli a garantire la sicurezza e le distanze tra gli studenti.
Mario Rusconi, direttore dell’Associazione nazionale dei presidi, ha confermato in una dichiarazione di essere d’accordo con le nuove misure prese dal Ministero della salute consigliando cautela a scuola soprattutto per casi molto fragili, ma senza alcun utilizzo obbligatorio degli strumenti individuali.
Infatti, il direttore dell’Anp ha affermato:
” L’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale è consigliato ai docenti e alunni con fragilità. Il nostro è solo un invito cautelare, in quanto l’utilizzo non è obbligatorio”.
Le regole in vigore: mascherine, tamponi e assembramenti
Il dicastero della Salute ha a cuore la tutela degli studenti e di tutto il personale docente, soprattutto nei casi di emergenza sanitaria. Negli ultimi anni sono state applicate molteplici normative preventive e restrittive, volte a contrastare il contagio da Covid-19, che in questa nuova variante Eris, non sarà di certo un caso da sottovalutare. Infatti, lo stesso Ministero ha rilasciato delle regole per contenere la propagazione e il contagio.
I presidi dovranno limitare, almeno per qualche settimana, ogni tipo di assembramento tra studenti e personale: i ragazzi e le ragazze saranno controllati e gestiti sia all’entrata, sia all’uscita dalla scuola, per evitare che ci sia una ulteriore propagazione dei sintomi.
Inoltre, le istituzioni sono state molto chiare sull’utilizzo delle mascherine durante le ore scolastiche. Questa forma di tutela individuale, sebbene non sia obbligatoria, dovrà essere usata da chi potrebbe essere sintomatico o da chiunque voglia sentirsi più al sicuro in presenza di altre persone.
Il dicastero ha dato delle indicazioni sull’eventuale isolamento dopo aver contratto il Covid e sui tamponi: non è più in vigore l’obbligo di isolarsi per almeno cinque giorni, ma è raccomandato l’esonero dalle lezioni se si dovessero avere dei sintomi influenzali. Perciò, se uno studente dovesse riscontrare tosse, mal di gola, febbre e raffreddore dovrebbe rimanere a casa ed effettuare tamponi di controllo costanti, fino alla fine della sintomatologia.