Plinio il Giovane, vita e opere
Plinio il Giovane nacque a Como nel 61 d.C. e dopo essere stato adottato dallo zio Plinio il Vecchio venne chiamato Plinio Cecilio Secondo. In seguito alla morte dello zio venne adottao da Virginio Rufo, tra i più eminenti uomini di stato dell'epoca. Venne educato a Roma da Nicete Sacerdote e da Quintiliano. A 19 anni intraprese la carriera di avvocato, che però dovette interrompere per prestare servizio militare in Siria. Percorse il cursus honorum e ottenne la carica di consul suffectus nel 100. Fu legato imperiale in Bitina tra il 112 e il 113 e da qui cominciò ad avere un intenso carteggio con Traiano. Si sposò tre volte ma non ebbe mai figli. Parlò affettuosamente di Calpurnia, sua ultima moglie, in alcune lettere. Era di condizioni molto agiate e possedeva numerose ville a Laurento, in Toscana e due sul lago di Como. Di queste ultime, una è in alto, sulle rocce, ed è chiamata Tragedia, mentre l'altra, sulla riva, è chiamata Commedia. Fu generoso nei confronti di amici e letterati e fondò a sue spese una biblioteca a Como. Ebbe, inoltre, un forte senso umanitario: sensibile nei confronti dei deboli, fu particolarmente cordiale e benevolo nei confronti degli amici. Morì verso il 114.
Plinio il Giovane, le opere
La fama di Plinio è legata soprattutto al suo epistolario, tuttavia egli fu anche poeta e oratore. Della sua produzione poetica non ci resta nulla: compose versi d'amore, poesie di vario metro e una tragedia greca. Pubblicò una raccolta di Hendecasyllabi. Le sue orazioni invece erano sottoposte ad un accurato labor limae perseguendo un ideale di amplitudo. L'unico discorso che ci è pervenuto appartiene al genere epidittico: il Panegirico a Traiano, un gratiarum actio letto nel 100 dopo la nomina a console. Il discorso costituisce l'unico documento dell'oratoria latina dell'epoca.