Decreto Pasqua 2021: cosa si può fare - StudentVille
Decreto Pasqua 2021: cosa si può fare

Decreto Pasqua 2021: cosa si può fare

Decreto Pasqua 2021: le novità

Il Presidente Mario Draghi ha firmato oggi il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  che detta le misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione del contagio da COVID-19. Il DPCM sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021 e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità. Tanti si chiedono cosa si può fare a Pasqua, scopriamolo insieme.

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Decreto Pasqua 2021: cosa si può fare

Dobbiamo essere pronti ad accogliere un’altra santa Pasqua da vivere nelle restrizioni. Il divieto di spostamento tra le Regioni è valido fino al 27 marzo ma assieme al prossimo Dpcm, che disciplinerà le misure fino al 6 aprile, Pasqua compresa, potrebbe essere nuovamente prorogato con un decreto. E’ consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione così come gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o situazioni di necessità. Permessa in zona gialla in ambito regionale la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni.

Decreto Pasqua 2021: le seconde case

E’ consentito recarsi nelle seconde anche se sono in zone rosse ma ciò è valido solo per il nucleo familiare. Sono vietati i viaggi per turismo. In alcuni casi le ordinanze regionali sulle zone arancioni o arancione rafforzate possono prevedere il divieto di recarsi nella seconda casa. Negozi chiusi solo in zona rossa dove sono garantiti esclusivamente gli esercizi commerciali di prodotti essenziali: farmacie, alimentari, ferramenta, cura della persona, parrucchieri. In zona gialla e arancione tutti i negozi sono aperti. Nei week end continuano ad essere chiusi i centri commerciali. Chiusure per musei, cinema e teatri; rimangono chiuse anche piscine e impianti sportivi e ancora niente cene al ristorante.

Decreto Pasqua 2021: le visite a parenti e amici

Nelle regioni in fascia rossa, le visite a congiunti e amici non sono consentite. con l’eccezione dei giorni delle festività pasquali: da sabato 3 a lunedì 5 aprile, infatti, sarà concesso dalle 5 del mattino alle 22 della sera raggiungere nell’ambito della propria regione una sola abitazione di parenti o amici, una sola volta al giorno, massimo in due persone “che potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi”.

Decreto Pasqua 2021: bar e ristoranti solo servizio asporto

In zona rossa, bar e ristoranti rimangono chiusi ma resta consentito l’asporto fino alle 22 (fino alle 18 per i bar). Il consumo non deve avvenire sul posto o nelle vicinanze. È permessa la consegna a domicilio senza limiti di orario.

Decreto Pasqua 2021: quali negozi aperti

In zona rossa rimangono chiusi barbieri e parrucchieri. Restano aperti altri esercizi: alimentari, tabaccherie, ferramenta, edicole, farmacie, profumerie, lavanderie, negozi di ottica, negozi di intimo e di biancheria per la casa, negozi per abbigliamento di bambini, negozi di giocattoli.

Decreto Pasqua 2021: l’attività sportiva

Nella zona rossa, secondo quanto riportato sul sito del governo, “sono sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso”. Non sono consentiti gli sport di contatto e “sono inoltre vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale”. È consentito svolgere attività motoria in forma individuale, nel rispetto del distanziamento, nei pressi della propria abitazione.

Decreto Pasqua 2021: il coprifuoco

In ogni regione rimane il coprifuoco già in vigore, dalle ore 22 e alle 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, di salute o urgenze, che vanno giustificati con autocertificazione.

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