I gruppi WhatsApp tra genitori sono diventati ormai una presenza costante nel panorama scolastico italiano. A sollevare dubbi su questo fenomeno è Vincenzo Schettini, docente e creatore del progetto “La fisica che ci piace”, che attraverso il suo profilo Instagram ha condiviso una riflessione critica. Secondo l’insegnante, questi spazi digitali stanno trasformando il confronto educativo in un ambiente conflittuale e diseducativo, dove la comunicazione costruttiva cede il posto a tensioni e fraintendimenti.
Il caos comunicativo che travolge le chat scolastiche
La comunicazione nei gruppi WhatsApp dei genitori spesso degenera in veri campi di battaglia. Schettini sottolinea:
Si mette in dubbio il lavoro dei prof, si accusano ragazzi, si litiga
L’assenza delle sfumature tipiche dell’interazione diretta trasforma messaggi costruttivi in critiche aggressive, creando un ambiente dove ogni parola viene facilmente travisata.
Il messaggio diseducativo che arriva ai giovani
L’atteggiamento spesso conflittuale nei gruppi WhatsApp dei genitori sta producendo effetti preoccupanti anche sugli studenti. Schettini evidenzia questo paradosso con una domanda diretta: “Poi ci lamentiamo di quello che succede fra ragazzi. Ma che esempio stiamo dando?”. Quando i ragazzi percepiscono che i propri genitori mettono sistematicamente in discussione l’autorevolezza degli insegnanti, il messaggio che assorbono è devastante per il percorso educativo.
La comunicazione irrispettosa tra adulti diventa un modello comportamentale che gli studenti tendono a replicare in classe, creando un circolo vizioso di delegittimazione. Questo fenomeno rischia di compromettere il patto educativo scuola-famiglia, fondamentale per una crescita equilibrata dei giovani.
Il valore del dialogo faccia a faccia
La soluzione proposta da Schettini è tanto semplice quanto efficace: recuperare la comunicazione diretta. “Andate a parlare con i maestri, con i professori, confrontatevi a voce“, esorta il docente, ricordando come l’ascolto reciproco in presenza eviti equivoci. Il rispetto deve diventare il fulcro della relazione educativa: “Sono i vostri figli, sono i professori dei vostri figli. Rispettateli tutti quanti”.