La maturità 2025 si avvicina e con essa ritorna il dibattito sul capolavoro dello studente, una delle innovazioni più discusse nel panorama scolastico italiano. Introdotto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, questo strumento mira a valorizzare le competenze acquisite dagli studenti nell’ultimo triennio delle superiori attraverso progetti significativi.
Dopo le incertezze che hanno caratterizzato lo scorso anno scolastico, anche per il 2025 sembra confermato che il capolavoro non farà parte del colloquio orale dell’esame di Stato. Sorge quindi spontanea la domanda: a cosa serve realmente questo documento? Si tratta principalmente di uno strumento di autovalutazione, pensato per permettere agli studenti di riflettere sul proprio percorso formativo e sulle competenze sviluppate, con potenziali benefici che vanno oltre l’esame di maturità.
Il capolavoro alla maturità: fuori anche nel 2025?
Nel 2024, il Ministero dell’Istruzione e del Merito aveva chiarito la posizione del capolavoro con una nota ufficiale del 17 maggio, affermando esplicitamente che “il Capolavoro non è oggetto del colloquio di esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e non va a confluire direttamente nel Curriculum dello studente”. Una comunicazione che aveva dissipato i dubbi degli studenti preoccupati di dover presentare questo elaborato durante l’orale.
Per la maturità 2025, la situazione sembra rimanere invariata: il capolavoro molto probabilmente continuerà a restare fuori dall’esame di Stato. Nonostante questa chiara indicazione ministeriale, molte scuole avevano comunque incoraggiato gli studenti a caricare i loro lavori sulla piattaforma Unica, generando ulteriore confusione tra i maturandi.
Le FAQ pubblicate dal Ministero avevano parzialmente contribuito a questa ambiguità, specificando che il capolavoro “può essere valorizzato al pari delle informazioni presenti in ‘Percorso di studi’ e ‘Sviluppo competenze’ se particolarmente rappresentativo di un’attività di significativo interesse”. Questa formulazione ha lasciato spazio a interpretazioni diverse tra i docenti, alimentando l’incertezza tra gli studenti.
Anche per l’anno scolastico 2024-2025, quindi, il capolavoro non sarà obbligatorio e non costituirà oggetto di valutazione formale durante il colloquio orale. Tuttavia, rimane la possibilità per lo studente di valorizzarlo qualora rappresenti un’esperienza particolarmente significativa del proprio percorso formativo.
A cosa serve il capolavoro
Nonostante non rientri formalmente nel colloquio di maturità, il capolavoro mantiene un ruolo significativo nel percorso formativo degli studenti. Secondo le indicazioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito, questo strumento rappresenta innanzitutto un prezioso momento di autovalutazione e riflessione critica. Lo studente, attraverso questo elaborato, ha la possibilità di ripercorrere il proprio cammino educativo, individuando le competenze acquisite e i progressi realizzati durante il triennio.
Il capolavoro invita i ragazzi a selezionare e valorizzare un’esperienza o un progetto particolarmente rappresentativo del proprio percorso, stimolando capacità di analisi e autoconsapevolezza. Non si tratta quindi di un semplice documento burocratico, ma di un processo che porta a identificare e riconoscere il proprio sviluppo personale e le competenze maturate.
Più che per l’esame finale, questo strumento si rivela particolarmente utile in prospettiva futura. Il lavoro di sintesi e presentazione delle proprie capacità può infatti costituire una base solida per affrontare successivi colloqui in ambito universitario o lavorativo. Imparare a comunicare efficacemente il proprio valore aggiunto e le proprie esperienze significative rappresenta una competenza trasversale fondamentale per il futuro degli studenti, ben oltre la conclusione del percorso scolastico.
Interpretazioni ed esempi
Le FAQ ministeriali hanno creato un’area grigia riguardo al capolavoro, affermando che pur non essendo oggetto diretto del colloquio, può essere “valorizzato” se particolarmente rappresentativo di attività significative. Questa formulazione ambigua ha portato molti istituti ad adottare approcci diversi.
Numerose scuole continuano a incoraggiare gli studenti nella creazione del capolavoro, suggerendo di caricarlo sulla piattaforma Unica. I docenti spesso consigliano di selezionare progetti che evidenzino competenze trasversali: presentazioni multimediali su temi interdisciplinari, portfolio artistici, documentazione di attività di volontariato o progetti di ricerca.
Per valorizzare al meglio questo strumento, è consigliabile scegliere un’esperienza autenticamente significativa. Un esempio efficace potrebbe essere la documentazione di un percorso PCTO particolarmente formativo, un progetto scientifico realizzato in laboratorio o un’iniziativa sociale promossa dallo studente. L’aspetto fondamentale è la riflessione critica che accompagna il prodotto finale, dimostrando consapevolezza del proprio percorso di crescita.
Alcuni istituti tecnici e professionali hanno interpretato il capolavoro come occasione per presentare prototipi o progetti pratici legati all’indirizzo di studio, creando così un collegamento diretto con le future prospettive professionali dello studente.