Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha lanciato un’offensiva senza precedenti contro i diplomifici, intensificando drasticamente le ispezioni su tutto il territorio nazionale. L’operazione ha già portato alla chiusura di oltre 70 scuole nel Sud Italia, segnando una svolta decisiva nella lotta agli istituti irregolari.
“La lotta contro i diplomifici sta iniziando a dare i suoi primi frutti concreti“, ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara, sottolineando come l’obiettivo sia “una scuola seria, contrassegnata dal merito e dalla legalità”.
L’azione ministeriale si basa sul decreto-legge n. 45 del 2023, convertito in legge lo scorso giugno, che ha fornito strumenti più rigorosi per verificare la regolarità delle attività didattiche e amministrative. I controlli vengono condotti in stretta collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali e la Guardia di Finanza, attraverso un protocollo d’intesa mirato a individuare e sanzionare le irregolarità.
Le revoche paritarie: crisi di conformità
I dati delle revoche delle “parità” scolastiche fotografano una situazione critica nel panorama educativo meridionale. La Sicilia guida questa classifica negativa con 35 istituti paritari che hanno perso il riconoscimento tra il 2024 e i primi mesi del 2025, seguita dalla Campania con 30 strutture sanzionate e dalla Calabria con 11 revoche.
Le scuole coinvolte sono prevalentemente istituti secondari di secondo grado che non sono riusciti a superare i controlli previsti dal nuovo quadro normativo introdotto dal decreto-legge n. 45 del 2023. Il mancato rispetto degli standard richiesti ha portato alla perdita automatica dello status paritario, compromettendo definitivamente la loro operatività nel sistema educativo nazionale.
Gli effetti sulla maturità: calo degli esterni
La stretta sui diplomifici ha prodotto conseguenze immediate anche sugli esami di Stato. I candidati esterni alla Maturità 2025 sono scesi a 13.066, registrando un calo del 5,2% rispetto ai 13.787 del 2024. Il fenomeno diventa però più evidente nelle regioni meridionali, dove si sono concentrate le maggiori operazioni di controllo.
Le percentuali di diminuzione risultano particolarmente significative: la Calabria ha visto ridursi gli esterni del 30,9%, passando da 747 a 516 candidati. La Campania ha registrato una flessione del 25%, con 1.264 esterni contro i 1.685 dell’anno precedente, mentre in Sicilia il calo è stato del 23,9%, scendendo da 1.613 a 1.228 candidati.
Anche la tipologia di istituto rivela differenze interessanti: le scuole statali hanno registrato una diminuzione del 6,9% tra i candidati esterni, mentre nelle paritarie la riduzione è risultata più contenuta, fermandosi all’1,3%.
Le nuove norme: digitalizzazione e limitazioni
Il decreto-legge n. 45 del 2023 ha introdotto misure drastiche che ridisegnano completamente il panorama dell’istruzione italiana. Le iscrizioni multiple sono definitivamente vietate, così come la possibilità di recuperare più anni scolastici contemporaneamente. Gli studenti potranno sostenere esami di idoneità per un massimo di due anni successivi a quello frequentato, eliminando i percorsi scolastici eccessivamente accelerati che caratterizzavano i diplomifici.
L’obbligo di digitalizzazione rappresenta un’altra svolta epocale: tutte le scuole, pubbliche e paritarie, devono adottare la pagella elettronica, il registro online e il protocollo informatico. Nessun istituto potrà più avviare l’attività didattica senza preventiva autorizzazione ministeriale, mentre i controlli diventeranno sistematici e capillari su tutto il territorio nazionale.