Kit Lego per imparare robotica nell'ora alternativa di religione: l'iniziativa dell'Unione Atei - Studentville

Kit Lego per imparare robotica nell'ora alternativa di religione: l'iniziativa dell'Unione Atei

L’UAAR mette a disposizione kit LEGO per l’insegnamento della robotica agli studenti che non frequentano l'ora di religione.
Kit Lego per imparare robotica nell'ora alternativa di religione: l'iniziativa dell'Unione Atei

Anche quest’anno, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) si rende protagonista di un’iniziativa interessante, dedicata agli studenti della scuola media che non frequentano l’ora di religione: l’UAAR mette a disposizione 175 kit LEGO® Spike per l’insegnamento della robotica.

Così Manuel Bianco spiega il progetto:

«La nostra associazione da anni sostiene il diritto a un valido insegnamento alternativo a quello della religione cattolica. Così, l’anno passato abbiamo deciso di mobilitarci concretamente in aiuto delle scuole mettendo a disposizione, a nostre spese, 175 kit LEGO® Spike, che si prestano perfettamente all’apprendimento della didattica legata alla scienza e alla robotica. È stato un successo! Ben 101 scuole hanno partecipato alla nostra iniziativa, per un totale di circa 5.000 alunni coinvolti».

 Un’iniziativa di successo che verrà replicata, ma con alcune differenze, per far sì che i kit donati vengano utilizzati nella maniera più appropriata.

«Quest’anno abbiamo deciso di dare seguito all’iniziativa, con un meccanismo però leggermente diverso: innanzitutto, le donazioni saranno destinate alle scuole primarie, e in secondo luogo, poiché alcuni istituti che hanno ricevuto i kit non hanno poi dato prova che gli stessi siano stati usati per l’ora alternativa, per l’anno scolastico 2022/23 abbiamo stabilito che saranno i genitori a mettersi d’accordo con gli insegnanti di ora alternativa, che in seguito potranno richiedere il kit riempiendo un semplice formulario».

Le aspettative, per Manuel Bianco, sono alte:

«Considerato che i kit restano nelle scuole a disposizione degli insegnanti di materia alternativa, sul lungo periodo possiamo immaginare che almeno 50.000 alunni potranno toccare con mano cosa significa programmare un robot. Sono semi di scienza sparsi in tutta Italia, oltre che un’importante opportunità per gli studenti».

La reazione dello Snadir

L’iniziativa, dato il suo successo, non è passata inosservata. E naturalmente c’è chi dall’altra parte della frontiera non l’ha vista di buon occhio. Lo scorso anno, lo Snadir (Sindacato Nazionale Autonomo Degli Insegnanti di Religione) ha infatti contestata tale iniziativa. Orazio Ruscica, segretario dello Snadir, ha infatti esplicitato che, per quanto un’iniziativa del genere sia lodabile, non dovrebbe essere indirizzata solo agli studenti che non frequentano l’ora di religione. Queste le sue parole in merito: «un ‘approfondimento’ di materie scientifiche dev’essere destinato a tutti gli studenti e non solo a chi sceglie l’insegnamento alternativo alla religione cattolica. Queste attività si configurano come attività di potenziamento, pertanto sono da ritenersi comuni a tutti gli alunni, analogamente a quanto avviene per quelle curriculari».

Insomma, un’iniziativa del genere si configurerebbe, secondo lo Snadir, come un atto di discriminazione nei confronti degli studenti che frequentano l’ora di religione cattolica.

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