Un bel giro di vite su uso dei telefonini a scuola e atti di bullismo. Intende darlo il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, invitando professori e presidi ad applicare le norme già esistenti in materia e prevedendo la possibilità di inasprire le sanzioni disciplinari per i trasgressori. Oggi, Fioroni ha emanato Linee di indirizzo in materia per rendere cogente quel che già esiste, ha annunciato modifiche allo Statuto degli studenti per inasprire le punizioni ma, di fatto, le iniziative di carattere operativo spetteranno, nell’ambito dell’autonomia, soprattutto alle scuole e ai regolamenti di istituto (il ministero pubblicherà sul suo sito alcuni modelli di riferimento a cui eventualmente ispirarsi).
Per vietare l’ingresso a scuola dei telefonini ci vorrà una legge ad hoc ma, intanto, chi userà il telefonino in classe potrà vederselo sequestrare, fino al termine delle lezioni, dal professore e, se necessario, lo riavrà indietro soltanto in presenza dei genitori. Il regolamento di istituto potrà anche prevedere misure organizzative per prevenire un utilizzo scorretto del telefonino (lasciarlo spento sulla cattedra, ad esempio). Il divieto di utilizzo del cellulare durante le lezioni vale anche per i professori (lo prevede una circolare del ’98) anche per offrire un modello di riferimento esemplare da parte degli adulti. Nessun timore pero’ per i genitori apprensivi: eventuali esigenze di comunicazione tra gli studenti e le famiglie, dettate da motivi di particolare urgenza, potranno sempre essere soddisfatte, previa autorizzazione dell’insegnante. Se i "trilli" avranno vita dura, non andrà meglio ai bulli. Anche per loro inasprimento delle sanzioni esistenti grazie a una revisione dello Statuto degli studenti. La ‘sospensione’ , in casi particolarmente gravi, potrà superare i 15 giorni, gli studenti ribelli potranno essere puniti obbligandoli a svolgere una sorta di servizio sociale (pulitura aule, piccole manutenzioni, svolgimento di attività di volontariato, ecc…) e gli irriducibili potranno vedersi esclusi da scrutini finali e finanche dall’esame di maturità. Ma Fioroni (che ha anche chiesto a Bertinotti di stralciare dal ddl sulle liberalizzazioni la riforma degli organi collegiali nella quale vuole introdurre una revisione del contenzioso dell’attività didattica) pensa anche ad altro per riportare nelle scuole – teatro negli ultimi mesi di numerosi episodi di bullismo e uso improprio dei cellulari – ‘la cultura del rispetto delle regole’: un’alleanza tra famiglie e scuola. Ciascuna scuola potrà chiedere ai genitori, all’atto dell’iscrizione o comunque all’inizio di ogni anno scolastico, di sottoscrivere una "Patto sociale di corresponsabilità". Con questo strumento le famiglie si assumono l’impegno di rispondere direttamente dell’operato dei propri figli nel caso in cui, ad esempio, questi danneggino altre persone o le aule o, più in generale, violino i doveri sanciti dal regolamento di istituto e subiscano, per questo, una sanzione anche di carattere pecuniario.
di Ansa.it