Il media designer: quando un programmatore diventa un creativo - Studentville

Il media designer: quando un programmatore diventa un creativo

Chi è un media designer? Il Media Designer è colui capace di coniugare l'arte della programmazione (web, per dispositivi mobili, fissi o installazioni) con la creatività e sopratutto con le altre risorse.
Il media designer: quando un programmatore diventa un creativo

Se sei uno studente con una forte passione per l’informatica e il web, ma anche per il design e le arti figurative, se per te  programmare significa creare e allo stesso tempo dare sfogo al tuo estro artistico, se sei appassionato di nuove tecnologie e la grafica ti ha sempre stimolato,che ne dici di diventare un Media Designer?

Chi è un Media Designer? “Il Media Designer è colui capace di coniugare l’arte della programmazione (web, per dispositivi mobili, fissi o installazioni) con la creatività e sopratutto con le altre risorse”. Colui che si occupa dell’ideazione e della produzione di audiovisivi, di editoria multimediale e  comunicazione per le reti telematiche (internet/intranet, mobile/palmari/Smartphone/Tablet PC),di interfacce e interattività, videogame, grafica per il video, videoarte, installazioni interattive, arti digitali (2D e 3D).

“I nuovi media hanno invaso la quotidianità e sono ormai una parte fondamentale di noi”, lavorare nel media design rappresenta quindi una scelta vincete, lo sbocco ideale per chi vuole intraprendere una carriera creativa.

Si tratta di una professione nuovissima, ricca di sfumature, di cui non è facile sviluppare un profilo netto. Proprio per questo abbiamo intervistato tre “esperti” del settore. Il Prof. Luca Infante che insegna Media Design presso lo IED – Istituto Europeo di Design, Greta Iaconisi, una giovanissima e  brava e Media Designer, diplomata in IED, e uno studente IED Umberto Ciprì. Abbiamo chiesto loro di aiutarci a raccontare questo mestiere così affascinante. In particolare abbiamo chiesto al Prof chiarimenti sulla formazione di un Media Designer e di tracciare il profilo ideale dello studente che puo avere successo in questo settore. Greta e Umberto, invece, ci hanno raccontato dei loro studi, delle loro aspettative e delle loro esperienze in IED.

E il consiglio sembra univoco: se siete dei creativi con talento informatico, o degli informatici con talento creativo, avete un futuro come Media Designer!

Intervista Luca Infante, docente Ied in Media Design

 

Professore, vuole spiegare ai nostri utenti di cosa si occupa in particolare un Media Designer?
La figura del Media Designer rappresenta un perno centrale della vita digitale. La professionalità acquisita dallo studente di media diviene elemento pulsante per varie materie ed attività. Il Media Designer è colui capace di coniugare l’arte della programmazione (web, per dispositivi mobili, fissi o installazioni) con la creatività e sopratutto con le altre risorse; lui oltre ad essere esperto di programmazione conosce gli altri media di conseguenza si pone come un perfetto ponte fra l’illustratore ed il lavoro finito, fra il grafico ed il lavoro finito, fra il sound designer ed il lavoro finito e fra tante altre situazioni. Per certi versi è paragonabile alla figura dell’artigiano delle botteghe rinascimentali; da un tronco di legno può creare un’intera libreria.

Che tipo di studente potrebbe  avere la stoffa per diventare un Media Designer?
Tutti coloro che hanno la passione e la voglia di creare. La programmazione non è più un cliché alla Holliwood ma rappresenta un’arte quasi da affrontare in maniera zen; tale affermazione potrebbe non piacere ad alcuni ma il Media Designer qui impara la difficoltà e la profondità dello sviluppo software e web ed al tempo stesso li fonde alla creatività e alle possibilità offerte dalle altre conoscenze acquisite.

Sicuramente parliamo di una professione attuale e innovativa, possiamo dire che il Media design  non teme la crisi?
Assolutamente no. Anzi nella maggioranza dei casi già durante il corso uno studente trova lavoro. Da Media  Design sono uscite eccellenti menti per il Mondo iOS, il Mondo Web o delle installazioni. Sono tre macrocategorie ma declinabili in tante sottocategorie; il successo finale dipende dalla voglia dello studente. Con la voglia, la passione e l’impegno può diventare tutto quello che vuole. In alcuni casi, le cosiddette perle rare, può racchiudere tutte le caratteristiche in se stesso (altro punto di forza del corso) mentre in altri casi al massimo richiede il “collegamento” con altre figure a lui “utili”.

Quali sono  i settori in cui un Media Designer svolge un ruolo fondamentale?
Lo sviluppo web sia frontale che lato server. In sintesi nel web può diventare fondamentale sia per coloro che debbano creare un sito con forte impatto emotivo e di comunicazione ma anche per coloro che necessitano di un “motore” (lato server) performante e sopratutto usabile.
Anche in ambito iOS (estendibile ad altre piattaforme) rappresenta un cardine grazie alle capacità di programmatore unite alle conoscenze creative e di altri media.

Ci si può improvvisare Media Designer o è fondamentale una formazione specifica?
Dall’oggi al domani diventare Media Designer è possibile solo con tanta fatica, tanto impegno ed un pizzico di fortuna. Viceversa seguendo il corso si riesce a riassumere il tutto in un percorso di studi chiaro e preciso e delegare al resto della vita l’approfondimento ed il successivo miglioramento personale (sempre necessario).

E per accedere al corso Ied sono necessarie competenze pregresse.
Solo una mente elastica, il resto lo si acquisisce durante il corso grazie all’ottima calibrazione e gestione delle materie eseguita dai responsabili.

Infine, perché lei è diventato un media  designer e perché un giovane creativo dovrebbe  diventarlo ?
Per la sensazione, una volta perduta, tipica dell’artigiano della bottega rinascimentale. Poter sentire i desideri del cliente, scrivere numeri e parole e poi vederle diventare un app, un gioco, un sito o un installazione ha la capacità di fornire una soddisfazione difficilmente ottenibile in altri campi; anzi se posso aggiungere il lavoro di un media designer molte volte, dal protagonista, non viene visto come un lavoro ma come un gioco. Inutile sottolineare come tale situazione riesce a creare una situazione difficilmente ripetibile in altri settori lavorativi.

Intervista Greta Iaconisi, Media Designer

 

Greta, ci spieghi cos’è per te il Media Design?
Il Media design è per me una particolare ramo del design che permette di progettare e realizzare interfacce che rispettano i criteri di usabilità. Un Media designer deve essere in grado di fornire agli utenti un’esperienza di utilizzo di un media (applicazione, sito web, gioco, ecc…) il più facile, intuitiva e accattivante possibile.

Perché hai scelto proprio il corso in media design in Ied? Cosa ti ha spinto verso questo settore creativo? E le tue aspettative sono state soddisfatte?
Ho seguito alle scuola superiori un percorso formativo prettamente informatico, appassionandomi sempre di più al mondo del web. Al conseguimento del diploma mi sono resa conto però che avevo bisogno di completare il mio bagaglio di informazioni. Ero a tutti gli effetti un programmatore, potevo costruire siti, ma mancava tutta quella parte relativa al design di un software. Le aspettative sono state sicuramente soddisfatte, in quanto ora sono in grado di realizzare un prodotto completo, curando sia la parte di interfaccia che la parte di programmazione.

Studiare in IED: raccontaci la tua esperienza.
Come detto in precedenza, ho deciso di frequentare lo IED per poter completare la mia figura professionale. Il primo anno è servito per poter acquisire le nozioni di base, andando a studiare cosa sia un media, le sue potenzialità, la sua storia. Importanti sono stati gli studi relativi allo sviluppo di un’interfaccia e alla psicologia della forma e del colore. Il secondo anno è cominciata la programmazione web ed è stata introdotto lo sviluppo iOS, proseguiti poi per il terzo anno. Gli ultimi due anni sono stati quelli che mi hanno formata a livello tecnico e che mi hanno dato modo poi di diventare il professionista di oggi.
Per la tesi ho realizzato in collaborazione con altri compagni di corso un’applicazione iPad.
Studiare allo IED mi ha permesso di imparare a mettermi sempre in gioco e sperimentare qualcosa di nuovo. Si è rivelato un ambiente molto stimolante.
I docenti presenti non sono solo degli insegnati, ma anche dei professionisti del settore che hanno molto spesso una propria attività. Questo aspetto ha sempre aiutato ad avere un’occhio non solo sui libri, ma anche uno già proiettato nella realtà del mondo del lavoro.

Ti  definiresti una creativa o un tecnico?
In realtà nessuno dei due. La parola tecnico non mi piace. Non riesco però a definirmi totalmente una creativa. Ho una mente matematica abituata a risolvere problemi. Mi piace definirmi un Web developer e chi sviluppa per il web deve sia avere nozioni tecnico/informatiche che una vena creativa. Quando si parla di media bisogna pur sempre tenere presente che si parla di una tecnologia, e quella tecnologia va conosciuta sia da punto di vista tecnico che da un punto di vista creativo.

Gli “adulti” sostengono che  questa non è un epoca adatta per le professioni creative, qual è l’opinione in proposito di una neodiplomata in IED?
Le innovazioni, anche tecnologiche, nascono proprio da persone creative. Una delle cose che la storia insegna è che è dai geni visionari che arrivano le idee che rivoluzionano il mondo. Penso che Steve Jobs sia l’esempio perfetto della nostra epoca.

Qual è stato il tuo impatto con il mondo del lavoro?
Se dovessi trovare un termine per descrivere l’impatto che è avuto mi verrebbe in mente “soft”. Durante gli anni di studio allo IED ho avuto modo di cominciare ad approcciarmi al mondo del lavoro, a tal punto che una volta conseguito il titolo di studio ho trovato con grande facilità possibilità di lavoro. Nel giro di pochi mesi ho potuto aprire partita IVA senza problemi. Questo penso sia il vantaggio più grande di essere un neodiplomato allo IED.

Consiglieresti ad un neodiplomato di iscriversi al corso in  Media design? Perché?
Assolutamente si. Nel corso di Media si impara a sviluppare per il web e il mondo delle app, ambiti che oggi cavalcano l’onda. Quello del Media Designer è una figura molto ricercata e non si trovano facilmente dei veri professionisti del settore. Da quando mi sono diplomata allo IED non ho mai cercato lavoro/clienti, ma sono sempre stata contattata.
Il corso di Media è secondo me il più completo, racchiudendo argomenti come la programmazione

Intervista Umberto Ciprì, studente Ied Media Design

 

Cos’è per te il Media Design?
Media design è un termine che racchiude un mondo. I nuovi media hanno invaso la quotidianità e sono ormai una parte fondamentale di noi. Tutto ciò con cui interagiamo, dal cellulare al tablet, passando per qualsiasi altro strumento multimediale, ha bisogno di presentarsi agli utenti attraverso delle interfacce studiate ad hoc per chi le utilizzerà, che dovranno saper coniugare il piacere visivo alla funzionalità.

Cosa ha spinto un giovane creativo a diventare un Media designer?
Il giovane creativo dovrebbe prendere il media design come una sfida: non più lavorare a una sola parte di un progetto ma realizzarlo interamente. Il media designer sa ideare, sa studiare, sa progettare e ha le capacità di realizzare un prodotto completo in ogni sua parte. Che sia un sito internet, un app o un’installazione interattiva, sarà sicuramente qualcosa di creativo, funzionale e emozionante. Tutta roba che la gente pretende e sa apprezzare.

A proposito ti senti un creativo?
Mi sento un creativo perché lo IED mi ha dato la possibilità di dimostrare che lo sono. Grazie ai numerosi progetti che ogni anno portiamo a termine posso vantarmi di avere un portfolio vero e già pieno di roba da mostrare durante i colloqui di lavoro, che stupiscono i selezionatori per la loro validità e i numerosi campi in cui riesco a muovermi.

Parlaci della vita in ied, che tipo di lezioni si svolgono, che clima si respira…
Lo IED è sempre in fermento e ti fa venir voglia di fare anche quando questa voglia ti è passata. Li dentro non puoi star fermo un attimo, c’è sempre qualcosa da vedere o da scoprire, che magari hanno fatto i colleghi degli altri corsi o che magari hai fatto proprio tu. Le lezioni sono sempre interessanti e mai pesanti, per il semplice fatto che chi si iscrive allo IED lo fa per passione verso ciò che studia. Penso sia l’unico posto in cui vado di solito per il quale non mi pesa alzarmi presto la mattina 🙂

Qual’è la materia che preferisci e perchè?
Nel mio corso è difficile avere una materia preferita perché si completano tutte le une con le altre. Il bello è proprio unire tutte queste forze e realizzare i progetti che man mano si sviluppano. Forse preferisco la parte di editoria digitale, che mi ha consentito di unire la mia passione per la grafica editoriale a quella della programmazione.

Pechè hai scelto ied, sei soddisfatto della tua scelta?
Ho scelto IED perché forse è una delle poche scuole che offre un corso così completo. Col tempo ho imparato ad apprezzare la disponibilità dei docenti e di tutta la didattica, la possibilità di usare i laboratori come e quando voglio, le opportunità che un ambiente del genere offre.

Cosa ti aspetti dal futuro?
Dal futuro non mi aspetto niente perché so già come andrà: lo IED mi ha insegnato a mixare passione e creatività con l’esperienza e la professionalità che sto acquisendo in questi anni… e il mondo del lavoro, come ho già avuto modo di verificare, non chiede altro!

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