Svenimento indotto per saltare la scuola: è già allarme - Studentville

Svenimento indotto per saltare la scuola: è già allarme

Dagli Stati Uniti arriva nelle scuole italiane una moda pericolosa e allarmante. Lo svenimento indotto, usato dagli studenti per non andare a scuola
Svenimento indotto per saltare la scuola: è già allarme

Il flash  indiano – Lo svenimento indotto è tra le scuse per non andare a scuola la più stupida e pericolosa. Conosciuto anche come flash indiano, è una pratica che si sta diffondendo tra gli studenti italiani, tanto da allarmare genitori e istituzioni. Dalle scuole milanesi, da dove è scattato l'allarme, sono partite le prime circolari per avvisare le famiglie dei rischi della pratica made in USA, gravissimi e in alcuni casi irreversibili. Perchè il flash indiano può essere anche letale.

Lo svenimento indotto e i suoi rischi  –  Il "gioco" consiste nel provocarsi un breve momento di stordimento con l'obbiettivo di sballarsi o convincere i genitori di un malessere per non andare a scuola, a seconda che il flash indiano venga praicato in gruppo o da soli. Si respira velocemente per andare in iperventilazione, quindi si trattiene il fiato e si blocca l'ossigeno al cervello premendo sulla carotide. A questo punto si sviene per un paio di secondi. Svenire  però non è un gioco da ragazzi, e questo non è solo un gioco di parole, perchè i rischi dell'iperventilazione sono gravissimi. Lo svenimento indotto può infatti causare crisi epilettiche, tremori, spasmi, amnesia, danni irreversibili al cervello, demenza, coma e anche la morte.

Il gioco mortale dagli USA in Italia –  Il flash indiano è un fenomeno importato dagli Stati Uniti, dove la pratica è nota come “space monkey” o “funky chicken”, e dove dal 1994 ha provocato 544 vittime. Ma la conta dei morti non accenna a diminuire se il numero di ragazzi che si dilettano in questa stupida e rischiosa pratica non smette di crescere. Intanto i video presenti su Youtube dimostrano il contrario: ditigando la parola flash indiano, infatti, appaiono 156mila risultati italiani. 

 

Ma vale davvero la pena rischiare la vita per perdere un giorno di scuola?

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