Alunni plusdotati nei BES: il disegno di legge con formazione docenti e piano triennale

Alunni plusdotati nei BES: il disegno di legge con formazione docenti e piano triennale

A gennaio la Camera esaminerà il disegno di legge che inserisce gli studenti ad alto potenziale cognitivo nei bisogni educativi speciali, garantendo percorsi personalizzati.
Alunni plusdotati nei BES: il disegno di legge con formazione docenti e piano triennale

A gennaio la Camera dei Deputati esaminerà il disegno di legge dedicato al sostegno degli alunni plusdotati, un provvedimento che segna un punto di svolta nel sistema scolastico italiano. L’obiettivo principale è garantire pari opportunità educative inserendo gli studenti ad alto potenziale cognitivo nell’area dei bisogni educativi speciali.

L’inquadramento nei bes consente di attivare strumenti didattici personalizzati e metodologie specifiche, finora riservate ad altre categorie di studenti con esigenze particolari.

Questo riconoscimento formale permette alle scuole di adottare percorsi individualizzati, valorizzando le capacità eccezionali senza trascurare il benessere psicologico e l’integrazione sociale di questi ragazzi, spesso a rischio di isolamento o disagio.

Il riconoscimento nei bes: definizione e implicazioni didattiche

La normativa definisce studente ad alto potenziale chi mostra capacità di apprendimento precoci e nettamente superiori rispetto alla media dei coetanei. Questo profilo cognitivo eccezionale trova ora collocazione formale nell’area dei bisogni educativi speciali, garantendo finalmente l’accesso a strumenti didattici mirati.

L’inserimento ufficiale nei bes rappresenta un passaggio decisivo: apre la strada a percorsi personalizzati che valorizzano il talento individuale anziché omologarlo alle prassi tradizionali.

Gli insegnanti potranno adottare metodologie flessibili, materiali di approfondimento e strategie di arricchimento curricolare calibrate sulle necessità cognitive degli alunni plusdotati.

L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato sfruttare appieno il potenziale di apprendimento, dall’altro prevenire il disagio scolastico che spesso colpisce questi studenti. L’isolamento, la noia in classe e il rischio di abbandono precoce costituiscono infatti conseguenze frequenti quando le esigenze formative restano inevase.

Il riconoscimento nei bes intende contrastare attivamente tali fenomeni attraverso un’organizzazione didattica inclusiva.

La sperimentazione triennale: fasi operative e valutazione

Il provvedimento introduce un percorso sperimentale articolato su tre anni per integrare metodologie didattiche innovative nelle scuole che aderiscono al progetto. L’obiettivo è costruire un sistema educativo flessibile in grado di rispondere alle necessità cognitive eccezionali degli studenti ad alto potenziale.

Il primo anno: formazione specialistica

L’intera annualità inaugurale viene dedicata alla formazione del personale docente. Gli insegnanti acquisiscono competenze specifiche per riconoscere e valorizzare le capacità superiori alla media, superando l’approccio didattico tradizionale.

Il secondo e terzo anno: attuazione nelle classi

Le attività di inclusione prendono avvio nelle classi sperimentali durante il biennio successivo. I docenti formati applicano concretamente gli strumenti appresi, monitorando l’impatto delle metodologie personalizzate sugli studenti coinvolti.

Il monitoraggio finale: relazione ministeriale

Al termine del triennio il Ministero redige una relazione conclusiva per valutare l’efficacia del sistema e decidere sulla sua stabilizzazione. Questo passaggio determinerà se estendere il modello all’intero sistema scolastico nazionale.

Il supporto operativo: pdp, comitato tecnico, costi e tempi

Il disegno di legge prevede consulenze individualizzate alle famiglie e l’adozione di criteri uniformi per redigere il Piano Didattico Personalizzato (pdp), strumento chiave per calibrare l’offerta formativa sulle esigenze di ciascun alunno plusdotato.

Un comitato tecnico-scientifico di esperti seguirà l’attuazione delle misure, monitorando l’efficacia degli interventi e contrastando attivamente il rischio di isolamento o abbandono scolastico precoce. La riforma non comporta oneri aggiuntivi per la finanza pubblica e richiede ai docenti una formazione specifica.

Entro dodici mesi dall’approvazione verranno emanati i decreti legislativi per ufficializzare il riconoscimento e garantire tempistiche certe per l’avvio delle azioni di sostegno agli studenti ad alto potenziale cognitivo.

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