Borsa di studio ridotta per errore di compilazione: il Tar Lazio conferma il principio di autoresponsabilità

Borsa di studio ridotta per errore di compilazione: il Tar Lazio conferma il principio di autoresponsabilità

Il Tar Lazio respinge il ricorso di una studentessa per la riduzione della borsa di studio causata da un errore nella compilazione della domanda, richiamando il principio di autoresponsabilità.
Borsa di studio ridotta per errore di compilazione: il Tar Lazio conferma il principio di autoresponsabilità
Il Tar Lazio respinge il ricorso di una studentessa per la riduzione della borsa di studio causata da un errore nella compilazione della domanda, richiamando il principio di autoresponsabilità.

Il Tar Lazio, con la sentenza n. 17874/2025 del 2 novembre 2025, ha respinto il ricorso di una studentessa riguardante la riduzione della borsa di studio. Pur riconoscendo lo stato di chiaro disagio economico, il Collegio non ha annullato il provvedimento di riduzione, richiamando il principio di autoresponsabilità nella compilazione delle domande.

La decisione dispone però la compensazione delle spese di lite a favore della ricorrente. Il provvedimento sottolinea l’obbligo per i candidati di verificare con cura la modulistica disponibile.

La ricostruzione del caso

Nel ricorso la studentessa, di origine turca, ha contestato che un errore materiale nella compilazione della domanda aveva trasformato il suo status da “Fuori Sede” a “Pendolare calcolato”. Ha sostenuto che la formulazione negativa della domanda sui componenti del nucleo familiare all’estero aveva generato confusione e che le dichiarazioni corrette presentate l’anno precedente avrebbero dovuto essere considerate.

L’avvocato ha invocato i principi di correttezza e affidamento, chiedendo l’annullamento del provvedimento di riduzione della borsa di studio per effetto dell’errore materiale.

La motivazione giuridica: principio di autoresponsabilità e parità

La motivazione del TAR si fonda sul principio che l’Amministrazione non è tenuta a sanare errori dei concorrenti qualora non rientrino nei termini del soccorso istruttorio. Il Collegio richiama il principio di «autoresponsabilità», ritenendo che ogni candidato debba sopportare le conseguenze di propri errori per garantire parità e trasparenza tra gli studenti.

Il TAR ha inoltre escluso la rilevanza delle dichiarazioni presentate nell’anno accademico precedente, considerandole procedure distinte. Nella motivazione si fa riferimento a precedenti giurisprudenziali attinenti, senza entrare in ulteriori dettagli. Il richiamo ai precedenti sottolinea la coerenza del Collegio.

La portata pratica per gli studenti

L’errore formale nella domanda può comportare la perdita o la riduzione delle agevolazioni quando non è sanabile nei termini previsti. La sentenza TAR Lazio 17874/2025 sottolinea che «la correttezza nella compilazione … non è una formalità», richiamando l’esigenza di rispettare procedure, scadenze e verificare con attenzione le dichiarazioni nei bandi.

Va inoltre osservato che l’amministrazione non è tenuta a sanare errori oltre i termini, per tutelare la parità tra studenti.

La compensazione delle spese di lite

Il Collegio, pur respingendo il ricorso (TAR Lazio 17874/2025, 2 novembre 2025), ha riconosciuto lo stato di chiaro disagio economico della studentessa e «ha comunque compensato le spese di lite», attenuando l’onere processuale a suo carico e limitando l’impatto economico.

La raccomandazione procedurale per le domande

La sentenza invita gli studenti universitari a verificare la compilazione delle domande, rispettare i termini del soccorso istruttorio e conservare documentazione aggiornata. «La correttezza nella compilazione della domanda e l’attenzione ai dettagli non sono una formalità ma elementi determinanti per il riconoscimento dei propri diritti.»

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