A partire dall’anno scolastico 2026/2027 entrerà in vigore una riforma che ridisegna l’organizzazione del personale nelle scuole italiane. Un decreto ministeriale introduce nuovi criteri di calcolo per la dotazione organica dei collaboratori scolastici, il personale ATA che si occupa delle attività ausiliarie negli istituti.
Le nuove tabelle ministeriali sostituiscono definitivamente le disposizioni risalenti al 2016, introducendo parametri rigidi legati al numero degli iscritti in ciascun istituto. La modifica porta con sé una riduzione complessiva di 2.174 posti di lavoro negli istituti superiori, distribuita tra licei, istituti tecnici, professionali e licei artistici.
La dotazione organica del personale ATA, che comprende i collaboratori scolastici incaricati di vigilanza, pulizia e supporto operativo, verrà quindi ricalcolata secondo soglie precise di popolazione scolastica. Questa riorganizzazione mira ad adeguare le risorse umane alle nuove esigenze del sistema educativo.
La riduzione nei licei: soglie di iscritti e unità per istituto
I licei subiranno la riduzione più consistente, con 1.294 posti complessivamente tagliati. Il nuovo sistema ministeriale introduce parametri rigidi basati esclusivamente sul numero degli iscritti, sostituendo le disposizioni del 2016.
Il meccanismo prevede tre fasce di intervento. Gli istituti con una popolazione scolastica compresa tra 200 e 1.800 studenti vedranno la sottrazione di un posto dalla dotazione organica. Per le scuole che ospitano tra 1.800 e 1.900 alunni, il taglio sale a due unità. Oltre la soglia dei 1.900 iscritti, si applica un ulteriore taglio di un posto.
Le nuove tabelle colpiscono in modo differenziato gli istituti in base alle loro dimensioni. I licei di dimensioni medio-piccole perderanno una singola unità, mentre le strutture più grandi, che accolgono un numero elevato di studenti, subiranno riduzioni più consistenti.
La rigidità dei parametri elimina margini di flessibilità, rendendo il calcolo della dotazione organica strettamente legato alle fasce demografiche stabilite dal Ministero.
Gli istituti tecnici, professionali e artistici: calcolo dei posti
La riforma degli organici ATA tocca anche gli istituti tecnici, professionali e i licei artistici con una riduzione complessiva di 880 unità di collaboratori scolastici. Il nuovo meccanismo introdotto dal decreto ministeriale lega i tagli alla popolazione scolastica attraverso soglie precise.
Per ogni istituto che ospita tra 800 e 2.100 alunni è prevista la riduzione di un posto. Le scuole con oltre 1.800 iscritti subiscono un ulteriore taglio di una unità, indipendentemente dalla fascia di partenza. Questo parametro colpisce in modo particolare le strutture con alta densità di studenti.
I nuovi criteri, che sostituiscono la normativa del 2016, si basano esclusivamente sul numero degli iscritti e riformulano i conteggi della dotazione organica. Il sistema punta a standardizzare la distribuzione del personale nei diversi comparti dell’istruzione superiore, adeguando le risorse alle effettive dimensioni di ciascun istituto.
La pianificazione triennale dell’organico: cadenze e correttivi
Dal 2026/2027 la consistenza numerica dei collaboratori scolastici sarà definita con una cadenza triennale fissa, superando le precedenti logiche di gestione annuale. Questo nuovo approccio introduce una maggiore stabilità nella programmazione degli organici, permettendo alle scuole di pianificare con maggiore certezza le risorse disponibili.
Il Ministero mantiene tuttavia la facoltà di effettuare una revisione annuale per correggere eventuali squilibri emersi durante il triennio. Questa flessibilità consente di intervenire tempestivamente in caso di necessità operative.
L’obiettivo dichiarato è razionalizzare la spesa pubblica scolastica, adeguando gli organici ai nuovi trend demografici e alle disponibilità di bilancio dello Stato.