Napoleon: Total War si pone come la versione perfettamente perfezionata di tutta la serie Total War e, pertanto, in quanto tale, è al di sopra di ogni aspettativa. Le vicende narrate si stagliano tra il 1778 e il 1815, un periodo di tempo alquanto breve se confrontato agli interi secoli raccontati nei precedenti capitoli della serie. E non è poi così sorprendente constatare che, in effetti, il punto di forza di Napoleon sta proprio in questa forte concentrazione di eventi e battaglie che, in modo narrativamente realistico, offrono uno spaccato del periodo Napoleonico piuttosto verosimile, almeno per quanto concerne l’atmosfera che circonda lo scenario europeo del periodo. Difatti, così come accadeva in Empire (seppur in modo ben più raffinato), per quanto avremo (in modo quasi illusorio) il libero arbitrio sulle nostre azioni, il gioco tenderà a ‘correggere’ in modo non eccessivamente invasivo tutte le scelte che potrebbero compromettere il prosieguo degli eventi così come lo abbiamo studiato sui libri di storia.
Ecco quindi che, nel momento in cui saremo alle prese con la modalità Strategia, avremo modo di fare le scelte diplomatiche che vorremo, ma allo stesso tempo la loro rilevanza sarà del tutto inferiore rispetto ai precedenti Total War: di fatto, è impossibile evitare l’inevitabile. Indi per cui, conquisteremo l’Austria, ci impadroniremo dell’Europa e arriveremo a Waterloo. Una improbabile alleanza con l’Inghilterra, quindi, non potrà far altro che rallentare gli eventi, che comunque in un modo o nell’altro rientreranno sicuramente tra i quarant’anni circa nei quali le vicende narrate si dipanano.
Una scelta un po’ forzata, ma che ben si sposa con l’atmosfera che si respira in quest’ultima fatica di Creative Assembly: del resto, sarebbe stato un po’ ridicolo chiamare ‘impero’ un piccolo staterello europeo che stipula alleanze con vicini e compagnia! In compenso, avremo modo di dare libero sfogo alle nostre doti da imperatori in altri modi: potremo procedere alla conquista nel modo (e nella direzione) a noi più congeniale, scegliendo di quali stati prendere il controllo e quali risorse sfruttare.
All’ingrandirsi dell’impero, quindi, avremo la necessità di istituire sempre più enti statali e militari in modo da avere più controllo sulla popolazione e sulle entrate ottenute ogni due. Tutto questo a fronte di una concorrenza quantomeno spietata da parte dell’Intelligenza Artificiale, che non esiterà ad approfittare di ogni nostra distrazione. Quando lo scontro diverrà inevitabile, allora saremo costretti a ricorrere alle cattive maniere. In tal caso, potremo operare in due modi: lasciare che il computer decida l’esito della battaglia attraverso un calcolo dato da quantità di truppe, caratteristiche del territorio e quant’altro; oppure scendere personalmente sul campo di battaglia a guidare i nostri uomini.
"Un soldato combatterà a lungo e duramente per un pezzo di nastro colorato"
Una volta sul campo di battaglia, si passa a quella che viene detta ‘modalità Tattica’, ove potremo controllare manualmente ogni singola unità. Il primo passo è, ovviamente, posizionare le truppe, dopodiché, si passa all’azione vera. Durante ogni scontro avremo occasione di accelerare gli eventi, rallentarli o addirittura fermarli, in modo da poter decidere con calma le nostre mosse o semplicemente osservarne velocemente le conseguenze. Grazie al controllo del tempo, assolutamente fondamentale per il buon esito di ogni battaglia, avremo modo di posizionare al meglio le nostre truppe e sceglierne la formazione più adatta alla situazione. Tuttavia le truppe tenderanno a stancarsi, o ancora peggio a demoralizzarsi, soprattutto in condizioni avverse sia dal punto di vista territorialemetereologico, che da quello bellico.
Si vis bellum, para bellum!
Ciò che però davvero ci ha impressionati, di questo Napoleon, è il particolare approccio che esso ha con il multiplayer. Il vero fiore all’occhiello della modalità multigiocatore di Napoleon: Total War è l’opzione “drop in battle”. Spuntando quest’ultima opzione di gioco, infatti, daremo completa libertà al computer di trasferire i nostri dati di gioco in single player su un server pubblico, in tempo reale. Così facendo, offriremo l’opportunità ad altri giocatori connessi di guardare la nostra partita e, eventualmente, unirsi ad essa prendendo improvvisamente controllo degli avversari controllati dall’Intelligenza Artificiale. In questo modo, le abilità dei generali contro cui ci scontreremo varieranno a seconda del giocatore che le starà controllando, e avremo modo di goderci un piacevolissimo multiplayer come Bonaparte comanda, pur proseguendo più o meno tranquillamente con la campagna in singolo.
Conclusioni
Napoleon si pone ben al di sopra di tutti gli strategici che hanno tentato di raffigurare le battaglie europee a cavallo tra il 1778 e il 1815, offrendo anzitutto una resa stilistica e audiovisiva assolutamente meravigliosa. E, al di là del piacere di rivedere le famose battaglie Napoleoniche più o meno fedelmente ricostruite, le meccaniche di gioco sono oliate e coese perfettamente tra di esse ed offrono un divertimento senza precedenti, anche a fronte di un accattivante mix tra fedeltà storica e libertà d’azione strategica sulla mappa europea. Gli amanti di Napoleone Bonaparte lo adoreranno allo sfinimento, i puristi della serie Total War storceranno il naso. A parte questo, Napoleon soffre di alcuni piccoli difetti che gli si perdonano ad occhi chiusi grazie ad una risolutiva modalità ‘drop on battle’, che ovvia tutte le piccole sbavature del sistema di gioco.
Napoleon non è l’evoluzione della specie: è più che altro la sintesi e il succo di dieci lunghi e amati anni di guerra totale in tutto il mondo. Che sia il vostro primo Total War, che siate appassionati della serie, o del caro buon vecchio Bonaparte (o magari entrambi, perché no), Napoleon è il gioco che fa per voi.
Marco Maresca