Congedo mestruale a scuola, due licei di Potenza introducono assenze giustificate

Congedo mestruale a scuola, due licei di Potenza introducono assenze giustificate

Due istituti lucani introducono il congedo mestruale scolastico per tutelare la salute e i diritti delle studentesse, con assenze giustificate fino a due giorni al mese.
Congedo mestruale a scuola, due licei di Potenza introducono assenze giustificate

Due istituti lucani, il liceo Quinto Orazio Flacco e l’istituto Da Vinci-Nitti di Potenza, hanno approvato l’introduzione del congedo mestruale scolastico per tutelare salute e diritti delle studentesse. L’iniziativa nasce da una proposta avanzata dalla Consulta provinciale degli studenti (CPS), che ha promosso attivamente il riconoscimento delle esigenze fisiche legate al ciclo biologico all’interno del contesto educativo.

I consigli d’istituto di entrambe le scuole hanno deliberato la misura, configurandola come passo avanti nel panorama educativo nazionale. Il provvedimento introduce una gestione innovativa delle assenze: le studentesse possono assentarsi per motivi legati al ciclo mestruale senza subire penalizzazioni nel percorso scolastico, con particolare attenzione alla trasparenza amministrativa e al rispetto della privacy.

La decisione contrasta con la prassi tradizionale, dove assenze frequenti per disagi mestruali rischiavano di compromettere la validità dell’anno scolastico. La nuova misura riconosce formalmente una necessità sanitaria specifica, trasformando la scuola in un ambiente più inclusivo e attento al benessere individuale delle alunne.

Le regole operative e la gestione delle assenze

Il congedo mestruale nei due licei lucani si attiva presentando un certificato medico entro il 30 settembre di ogni anno scolastico. Le studentesse possono assentarsi fino a due giorni al mese per motivi legati al ciclo biologico, senza che queste ore vengano conteggiate nel monte assenze necessario per la validità dell’anno.

La procedura amministrativa garantisce trasparenza e tutela della privacy: le alunne comunicano l’assenza attraverso i canali ordinari, mentre la documentazione sanitaria resta riservata. Il provvedimento esclude tali giorni dal calcolo delle presenze obbligatorie, eliminando il rischio di penalizzazioni formali dovute a condizioni fisiologiche.

Gli istituti hanno specificato che la misura riguarda esclusivamente motivazioni sanitarie certificate e non incide sul diritto allo studio. Questa gestione innovativa delle assenze riconosce esigenze specifiche delle studentesse, trasformando una criticità potenziale in una tutela concreta del benessere scolastico.

Gli effetti su diritti, benessere e inclusione

L’introduzione del congedo mestruale rappresenta un avanzamento concreto per la partecipazione scolastica delle studentesse, eliminando il rischio di penalizzazioni formali legate a esigenze fisiologiche. La misura riconosce necessità specifiche e contribuisce a creare un ambiente educativo più inclusivo, dove il benessere fisico non compromette il percorso formativo.

Sul piano pratico, le assenze giustificate consentono alle alunne di gestire sintomi invalidanti senza subire conseguenze sulla validità dell’anno. Questo approccio favorisce la continuità didattica, garantendo che le studentesse possano recuperare lezioni e attività senza pressioni aggiuntive.

Il valore simbolico dell’iniziativa, promossa dalla rappresentanza studentesca, evidenzia come gli istituti possano diventare spazi attenti alle esigenze individuali. Il provvedimento dimostra che la tutela della salute e il rispetto dei diritti non sono incompatibili con obiettivi educativi rigorosi, ma ne costituiscono il presupposto fondamentale.

Le prospettive di estensione e il valore di precedente

La Consulta provinciale degli studenti ha espresso l’intenzione di estendere il congedo mestruale a tutti gli istituti della provincia di Potenza. Questo obiettivo testimonia la volontà di diffondere un modello che ha già dimostrato la propria validità presso il liceo Quinto Orazio Flacco e l’istituto Da Vinci-Nitti, trasformando un’iniziativa locale in un progetto di portata più ampia.

L’adozione del provvedimento costituisce un precedente significativo nel panorama educativo nazionale, poiché introduce una gestione delle assenze improntata al riconoscimento delle esigenze biologiche specifiche. La misura, sostenuta dalla rappresentanza studentesca, promuove una visione delle istituzioni scolastiche come luoghi attenti al benessere individuale e capaci di innovare le proprie prassi amministrative in chiave inclusiva.

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