
La pellicola è tratta dall’omonimo musical di Stephen Sondheim, a sua volta ispirato ad una storia risalente al 1847, riscritta e riarrangiata diverse volte nel corso degli anni: Johnny Depp si muove per le strade di Londra introdotto, anticipato e accompagnato dalla musica, struggente e tenebrosa, malinconica e inquietante al tempo stesso. La capitale inglese, dell’era vittoriana, è ricostruita con maestria dallo scenografo italiano Dante Ferretti, candidato all’Oscar per il suo strepitoso lavoro, così come la performance di Johnny Depp è valsa all’attore la nomination per il premio di miglior attore protagonista
““Sweeney Todd” può essere letto come una metafora dei nostri tempi violenti – spiega il regista – anche se in realtà credo che la vendetta sia uno dei sentimenti più conosciuti da sempre dal genere umano”. Burton ha anche motivato la scelta di affidarsi nuovamente a Depp come protagonista del suo musical: “Ho conosciuto Johnny quando abbiamo girato “Edward mani di forbice”: l’intesa è stata immediata e da quel momento non ci siamo più persi di vista. Lui ha la capacità di capire al volo quello che ho in mente e di trasferirlo nel personaggio che deve interpretare. Sfidare Johnny Depp a cantare in “Sweeney Todd” è stata una scommessa difficilissima. Mi rendo conto che recitare nei miei filmnon sia facile. Ecco perché scelgo sempre attori pazzi come me, così entriamo subito in sintonia. Nei miei film ci sono sempre elementi di identificazione con la mia personalità: la solitudine, l’ironia, talvolta la rabbia. È il mio modo di essere e percepire la realtà che mi circonda”.
Il trailer di "Sweeney Todd":
Simone Gambino