Hackathon all’Università Link di Roma: trionfa OmniVoice, l’IA che riconosce le emozioni

Hackathon all’Università Link di Roma: trionfa OmniVoice, l’IA che riconosce le emozioni

Un hackathon all'Università Link di Roma ha riunito 66 persone in 17 team per sviluppare soluzioni digitali ad alto impatto sociale per l'inclusività.
Hackathon all’Università Link di Roma: trionfa OmniVoice, l’IA che riconosce le emozioni
Un hackathon all'Università Link di Roma ha riunito 66 persone in 17 team per sviluppare soluzioni digitali ad alto impatto sociale per l'inclusività.

L’evento, svolto il 25 e 26 ottobre 2025 presso l’Università degli Studi Link di Roma, ha visto la partecipazione di 66 persone suddivise in 17 team. In un formato intensivo, i partecipanti hanno collaborato con determinazione per sviluppare soluzioni digitali ad alto impatto sociale.

La manifestazione ha creato un ambiente tecnico stimolante, favorendo l’innovazione e l’integrazione di nuove tecnologie nel contesto lavorativo e formativo. Un’esperienza formativa che ha arricchito tutt’oggi.

La partecipazione

La partecipazione all’evento ha riunito giovani sviluppatori, designer, studenti e professionisti, ciascuno apportando competenze specifiche per affrontare le sfide della neuroinclusività.

Le diverse professionalità hanno permesso lo sviluppo di soluzioni digitali accessibili, promuovendo un approccio integrato e innovativo. La collaborazione interdisciplinare ha creato sinergie utili a superare i limiti tradizionali, confermando l’importanza di un impegno condiviso per trasformare le idee in tecnologie ad alto impatto sociale. Innovazione che stimola il futuro.

Il progetto vincitore

Il progetto OmniVoice, vincitore dell’Hackathon, è una piattaforma web che supporta il riconoscimento delle emozioni attraverso un assistente IA.

Progettato da Lorenzo D’Amico, Salim Benhamadi, Michele Vitiello Bonaventura e Marco Lecci, offre percorsi guidati per migliorare la consapevolezza emotiva e la comunicazione in ambito lavorativo. La soluzione innovativa ha superato la concorrenza grazie a un approccio strutturato e centrato sulle esigenze neurodivergenti. Il progetto dimostra un impatto e un potenziale innovativi.

La connessione istituzionale

L’evento si è configurato come un crocevia strategico tra accademia, imprese e terzo settore, creando opportunità di networking e scambio di competenze.

Pierfrancesco Angeleri ha sottolineato il potenziale dell’IA nell’inclusione, evidenziando come collaborazioni multidimensionali possano valorizzare il capitale umano. Altri referenti istituzionali hanno confermato che l’iniziativa favorisce sinergie innovative, rafforzando il legame tra formazione, ricerca e innovazione digitale. Questo incontro ha aperto nuove prospettive per collaborazioni intersettoriali e sinergie future.

L’impatto accademico

Il contributo del mondo accademico si evidenzia nelle osservazioni della docente Sara Pellegrini, che sottolinea il duplice ruolo formativo ed evolutivo dell’intelligenza artificiale.

L’evento ha creato un ambiente sperimentale in cui errori e tentativi favoriscono l’apprendimento continuo. Tale approccio umano e sostenibile permette agli studenti di affinare le proprie competenze, trasformando le sfide tecnologiche in opportunità educative e innovative, in un percorso condiviso dalla comunità accademica con entusiasmo e dedizione.

Il contributo delle imprese

Le dichiarazioni di Luca Galbiati hanno evidenziato come l’adozione di competenze digitali possa favorire l’inclusione lavorativa, aprendo nuove prospettive occupazionali.

Marco Natali ha sottolineato la necessità di promuovere modelli di business inclusivi e un mercato equo. L’evento incentiva lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, integrando diversità e talento per ridefinire gli standard del lavoro nel contesto contemporaneo. Questi contributi evidenziano l’importanza di un approccio inclusivo nel lavoro per il futuro.

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