Tra le varie funzioni del nuovissimo iPhone X, c’è l’introduzione del riconoscimento facciale per sbloccare lo smartphone, al posto del tradizionale codice o dell’impronta. Un metodo che dovrebbe garantire la massima sicurezza, ma che invece sembra possa rivelarsi in alcuni casi fallace. Ne è dimostrazione il caso di una ragazza cinese, Yan, proveniente da Nanchino, che ha scoperto che una sua collega era in grado di sbloccare il suo telefono usando il riconoscimento facciale.
Dopo avere controllato che tutte le impostazioni di sicurezza possibili fossero attivate, la ragazza ha chiamato la Apple per chiedere spiegazioni: i tecnici le hanno risposto che il suo racconto non era plausibile e hanno invitato lei e la collega all’Apple Store più vicino per una dimostrazione.
La collega di Yan è riuscita nuovamente a sbloccare l’iPhone X usando il riconoscimento facciale, mettendo di fronte alla realtà dei fatti i dipendenti della Apple, che si sono visti costretti a ritirarle il telefono e a restituirle i soldi. Yan ha comprato un nuovo iPhone, ma anche in questo caso la sua collega riusciva ad accedere tranquillamente allo smartphone. A questo punto, la Apple ha regalato a Yan il telefono come risarcimento.
Apple, chiamata a dare la sua spiegazione sul caso, ha affermato che i casi di persone identiche che possono sbloccare gli iPhone degli altri sono una su un milione; tuttavia, il dubbio sull’efficacia di questo metodo di sicurezza resta.