A Torino si registrano i primi laureati del corso Artificial Intelligence for Biomedicine and Healthcare (AIBH), il primo in Italia interamente dedicato all’intelligenza artificiale in ambito biomedico. Il percorso, offerto dall’Università di Torino nella classe ministeriale LM-91, ha durata biennale ed è erogato interamente in inglese, con formazione integrata tra AI, data science e discipline sanitarie per la ricerca clinica.
Il corso pionieristico AIBH
La struttura del percorso
Il corso è biennale e viene erogato interamente in inglese. L’obiettivo è integrare competenze avanzate di intelligenza artificiale, data science e discipline sanitarie per formare professionisti in grado di operare su dati biomedici complessi con approccio interdisciplinare e orientamento applicativo.
Gli insegnamenti chiave
Il primo anno copre basi biologiche, mediche e informatiche; il secondo approfondisce Machine Learning, precision medicine, robotics applicata all’healthcare, oltre a moduli su etica e diritto delle tecnologie. L’approccio didattico combina teoria e pratica tramite laboratori, progetti interdisciplinari e studio di casi clinici reali e collaborazioni con dipartimenti clinici per stage e tesi.
I primi laureati e le loro ricerche
Tra i lavori presentati figurano analisi di dati su scala cellulare applicate all’oncologia, dove metodi di intelligenza artificiale e data science sono impiegati per identificare pattern rilevanti; progetti di pianificazione chirurgica personalizzata basati su modelli predittivi e immagini; e studi di radiomica finalizzati alla predizione non invasiva del rischio tumorale attraverso l’estrazione quantitativa di caratteristiche dalle immagini.
Questi casi dimostrano l’ampiezza delle applicazioni cliniche dell’IA e, come sottolineato dalla presidente del corso, attestano l’innovazione formativa dell’Ateneo nell’integrare scienze della vita e tecnologie digitali. Il direttore di oncologia li considera specialisti capaci di costruire un ponte tra mondo computazionale e biosanitario.
Le competenze e il profilo professionale
Il profilo del digital innovator forma figure in grado di analizzare e gestire dati biomedici e sanitari. Le competenze comprendono machine learning per la diagnostica per immagini, analisi multi-omica e gestione di big data clinici, oltre alla robotica medica, all’etica e al quadro normativo delle tecnologie.
Queste capacità derivano dagli insegnamenti del corso (precision medicine → multi-omica; robotics in healthcare → robotica clinica). Gli sbocchi includono ricerca, innovazione tecnologica, industria farmaceutica e biotecnologica, gestione dati clinici ed epidemiologici, imprenditorialità sanitaria.
Le prospettive per la sanità digitale
Le lauree AIBH promettono di alimentare una sanità digitale, integrata e guidata dai dati, offrendo supporto concreto a ricerca, diagnosi, pianificazione terapeutica e sorveglianza epidemiologica. L’Università di Torino costruisce così un ponte tra il mondo computazionale e quello biosanitario, traducendo l’innovazione digitale in progresso concreto per la biomedicina e la salute, favorendo formazione specialistica, trasferimento tecnologico e collaborazioni pubblico-privato sostenibili.