L’apertura della Regione alla facoltà di Medicina dell’ateneo privato scatena le critiche. “Non si risolve così la carenza di medici”. Mancano strutture adeguate per il corso di laurea.
L’ipotesi di un nuovo polo universitario privato nelle Marche ha già sollevato un acceso dibattito tra le istituzioni accademiche. La Link University, con sede principale a Roma e di proprietà del patron di Cepu, sta progettando di aprire una nuova sede nella regione con trecento posti tra Medicina e Odontoiatria distribuiti tra Fano, Macerata e Ascoli Piceno, con una retta che sfiorerebbe i 20mila euro l’anno e un modello didattico misto tra lezioni in presenza e online. Nonostante la decisione finale spetti all’Anvur, l’agenzia ministeriale che valuta il sistema universitario, la Regione ha espresso un primo parere favorevole, giustificandolo con la crescente carenza di medici.
La risposta dei rettori dell’Università di Macerata e di Camerino
La risposta dei rettori marchigiani non si è fatta attendere. Tra i più critici c’è John McCourt, rettore dell’Università di Macerata, che ha contestato l’intero processo decisionale: “Il problema della carenza di medici esiste, ma non si può pensare di risolverlo attraverso un’università privata che organizza corsi in modo improvvisato. Il parere della Regione è stato dato senza consultare i rettori, il che è preoccupante”. A rafforzare questa posizione, il dato strutturale dell’ospedale di Macerata, città che dovrebbe ospitare una delle sedi, che non dispone nemmeno di un reparto di odontoiatria.
Da anni si discute di una possibile collaborazione tra la Link University e gli atenei pubblici della regione, ma senza esito. Ora, la situazione si è ulteriormente complicata con la decisione autonoma dell’università privata, che ha scavalcato il coordinamento dei rettori marchigiani. Lo denuncia Graziano Leoni, rettore dell’Università di Camerino: “Da tempo la Link cerca di entrare nel sistema universitario marchigiano, ma la novità è che stavolta lo ha fatto bypassando il coordinamento regionale dei rettori. Per l’accreditamento dell’ateneo, il parere del coordinamento dovrebbe essere caricato su una piattaforma, ma al momento questo parere non c’è”.
Gli aspetti economici legati all’apertura di una nuova sede marchigiana
Un altro nodo critico riguarda gli aspetti economici. Secondo un’analisi del Corriere Adriatico, in passato era stata ipotizzata una convenzione tra Link, Politecnica delle Marche e Università di Urbino, ma il progetto si è arenato di fronte alla richiesta di 15 milioni di euro di fideiussione per ogni nuova sede, che la Link non avrebbe garantito. Sul punto, Leoni, rettore dell’Università di Camerino, aggiunge: “Le università private devono fornire docenti con garanzie economiche adeguate, coprendo almeno quindici anni di stipendi. Se queste fideiussioni non vengono garantite, i revisori dei conti non approverebbero il piano economico”. Di fronte a tali incertezze, gli atenei di Ancona e Urbino hanno interrotto le interlocuzioni con la Link.
Con queste premesse, il futuro del progetto rimane incerto. La parola ora passa all’Anvur, ma i dubbi sollevati dal mondo accademico marchigiano mettono in discussione la sostenibilità e l’opportunità di questa nuova realtà universitaria.