Lucio Corsi conquista anche TikTok: il trend sulla fragilità diventa virale - Studentville

Lucio Corsi conquista anche TikTok: il trend sulla fragilità diventa virale

Lucio Corsi conquista anche TikTok: il trend sulla fragilità diventa virale

Il cantautore toscano ha incantato il pubblico del Festival e poi i social: la sua canzone ha dato vita a un movimento in cui gli utenti condividono le proprie insicurezze, ribaltando l’idea di forza e durezza.

Lucio Corsi è senza dubbio una delle rivelazioni di Sanremo 2025. Con il suo stile unico e una presenza scenica che mescola magia e teatralità, il cantautore ha portato sul palco una narrazione autentica, incentrata sulla fragilità e sull’accettazione di sé: in un mondo che troppo spesso esalta la forza e la determinazione come valori assoluti, lui ha scelto di raccontare la vulnerabilità come un punto di forza.

Le parole del suo brano ‒ “Volevo essere un duro che non gli importa del futuro. Un robot. Un lottatore di sumo. Però non sono nessuno. Non sono nato con la faccia da duro. Ho anche paura del buio” ‒ hanno toccato profondamente il pubblico, specialmente la Gen Z, che ha trasformato il messaggio della canzone in un trend virale su TikTok.

La Gen Z è da sempre incline a sfidare i tabù e a rendere visibili le proprie fragilità e ha trovato in Lucio Corsi una figura capace di rappresentare paure e insicurezze comuni. Il brano diventa così un inno per chi si sente inadeguato in una società che impone modelli di successo e determinazione a tutti i costi.

Il trend di TikTok: “Volevo essere un duro, ma…”

La canzone di Corsi ha dato il via a una tendenza su TikTok in cui gli utenti condividono confessioni intime legate alle proprie paure e fragilità. Il format è semplice: la frase iniziale è sempre “Volevo essere un duro, ma…” seguita da un dettaglio personale che svela un aspetto umano e sensibile della propria vita.

C’è chi scrive: “Volevo essere un duro, ma piango per gli anziani che mangiano da soli, per le persone che si amano, per i bambini che sorridono per strada.”; altri raccontano esperienze dolorose: “Volevo essere un duro, ma al mio compleanno metà degli invitati non si sono presentati.” Oppure svelano ansie profonde: “Volevo essere un duro, ma vado in paranoia se il mio partner non risponde per qualche ora.”; tra le testimonianze più toccanti, quella di un giovane calciatore: “Volevo essere un duro, ma se mio padre non è sugli spalti, non riesco a giocare come so fare.”

Il trend ha messo in luce quanto la fragilità sia un sentimento diffuso e condiviso. Anche coloro che all’apparenza sembrano forti hanno insicurezze che spesso nascondono per paura di essere giudicati.

Un messaggio che lascia il segno

Il secondo posto di Lucio Corsi a Sanremo, coronato dal Premio della Critica Mia Martini, conferma che la sua musica ha colpito nel segno. L’artista ha ribadito più volte che per lui l’arte non è una competizione, e il successo della sua canzone dimostra che il pubblico ha colto il significato profondo del suo messaggio.

Non sorprende, dunque, che le magliette con la scritta “Volevo essere un duro” siano diventate un fenomeno di tendenza, dimostrando che l’accettazione della fragilità è ormai un valore da esibire con fierezza.

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