Un altro talento italiano tenta l’avventura nell’Nba, il campionato di basket più prestigioso del mondo. Dopo Andrea Bargnani, selezionato dai Toronto Raptors due anni orsono con la prima scelta assoluta, e Marco Belinelli, sbarcato negli Usa lo scorso anno per vestire la maglia dei Golden State Warriors, tocca a Danilo Gallinari lasciare la patria natia per confrontarsi con i più forti giocatori del mondo. Il gioiello dell’Armani Jeans Milano è stato scelto, con la chiamata numero sei del draft, dai New York Knicks, franchigia che dal prossimo anno sarà allenata da una vecchia conoscenza del basket italiano, Mike D’Antoni. L’ex head coach dei Phoenix Suns è stato chiamato al capezzale dei derelitti Knickerbockers per guidare la resurrezione di una delle squadre più blasonate e amate dal pubblico. La presenza di D’Antoni nella Grande Mela ha giocato un ruolo cruciale nella scelta della società di selezionare “Il Gallo”: l’allenatore è stato infatti compagno di squadra, ai tempi dell’Olimpia Milano, di Vittorio Gallinari, padre di Danilo, e ha seguito con grande interesse la crescita cestisitica di quello che è considerato il più grande talento del basket europeo.
Nba, Gallinari ai New York Knicks
Dopo Bargnani e Belinelli un altro giocatore italiano sbarca in America: il gioiello dell?Armani Jeans Milano è stato scelto, con la chiamata numero sei del draft, dalla franchigia della Grande Mela.
L’accoglienza per Gallinari non è stata però delle migliori: quando David Stern, commissioner dell’Nba, ha annunciato la scelta di New York, dalle tribune del Madison Square Garden, casa dei Knicks e luogo in cui si è svolto il draft, sono partiti più fischi che applausi. I tifosi, demotivati dalla lunga crisi della propria squadra, si aspettavano infatti una scelta “patriottica”, privilegiando uno dei giovani usciti dalle università americane. “The Rooster”, come è stato subito soprannominato Danilo traducendo il suo storico nickname di “Gallo”, ha però reagito con grande carattere alle contestazioni del pubblico di fede Knicks: “Ci sta –commenta l’ormai ex Armani Jeans Milano – fa parte del gioco. Toccherà a me guadagnarmi gli applausi. Comunque sono contentissimo. New York mi ricorda Milano, questa per me è la soluzione migliore. Amo vincere ci metterò il mio attacco e la mia difesa per aiutare la squadra. So che devo migliorare sul piano difensivo, ma ce la metterò tutta. Il lavoro non mi spaventa, sono qui per migliorare e per crescere professionalmente”.
La prima scelta assoluta del draft è caduta su Derrick Rose, playmaker nativo di Chicago, selezionato proprio dai Bulls, come tutti pronosticavano da tempo. Alla numero 2 i Miami Heat hanno invece chiamato Michael Beasley, proveniente dalla Kansas University, mentre con la terza scelta i Minnesota Timberwolves hanno selezionato O.J. Mayo, scambiato poi, all’interno di una maxi-trade, con Kevin Love, ala scelta dai Memphis Grizzlies alla numero cinque. Gallinari è stato l’unico giocatore non statunitense tra i primi 19 del draft.
Riviviamo l’emozionante momento della scelta di Gallinari al draft:
Simone Gambino