Sapienza vieta presentazione del libro del leader di Hamas: studenti organizzano l’evento

La Sapienza vieta la presentazione del libro del leader di Hamas

Dopo le polemiche gli studenti hanno deciso di presentare comunque il libro 'Le spine e il garofano'.
La Sapienza vieta la presentazione del libro del leader di Hamas

L’università La Sapienza di Roma ha revocato l’autorizzazione alla presentazione del libro “Le spine e il garofano” scritto da Yahya Sinwar, attuale leader di Hamas, prevista inizialmente nella facoltà di Fisica. La decisione è stata comunicata nella serata del 28 febbraio, scatenando immediate polemiche.

Nonostante la revoca, il Movimento degli studenti Palestinesi ha annunciato che l’evento si terrà comunque, spostando la location alla facoltà di lettere. La controversia mette in luce tensioni tra libertà accademica e sensibilità politiche, con gli organizzatori che denunciano un caso di censura mentre le autorità universitarie rispondono alle preoccupazioni sollevate dalla Comunità ebraica riguardo la presentazione di un testo legato a una figura controversa.

Decisione di revoca dell’evento

La Sapienza di Roma ha annullato l’autorizzazione per presentare nella facoltà di Fisica il libro “Le spine e il garofano”, scritto da Yahya Sinwar, attuale leader di Hamas e considerato l’ideatore dell’attacco del 7 ottobre. La decisione è stata comunicata nella serata del 28 febbraio, in seguito a intense polemiche e pressioni esterne.

La scelta dell’università ha suscitato reazioni contrastanti: da un lato la Comunità ebraica l’ha accolta come un atto di responsabilità, dall’altro è stata vista come una forma di censura. Il dibattito si è intensificato soprattutto riguardo alla radicalizzazione di alcuni ambienti universitari e all’origine dei finanziamenti che sostengono determinati movimenti studenteschi.

Reazione degli studenti

Il Movimento degli studenti Palestinesi ha risposto con fermezza alla revoca dell’autorizzazione, denunciando apertamente quello che considerano un atto di censura da parte della dirigenza universitaria. “La dirigenza dell’università ha censurato un evento pubblico e letterario”, hanno dichiarato gli attivisti, accusando La Sapienza di aver ceduto alle pressioni esterne della comunità ebraica romana.

Gli studenti hanno immediatamente annunciato che l’iniziativa si sarebbe comunque svolta, ribadendo che nessun intervento potesse impedire il dibattito culturale. Davide Piccardo, editore del libro, ha definito la decisione “un atto di censura inaccettabile per un’università pubblica”, aggiungendo che “basta una telefonata delle comunità ebraiche per mettere a tacere il dibattito”. La determinazione degli organizzatori si è concretizzata nell’annuncio ufficiale: la presentazione si terrà il 5 marzo alle 15:00 nella facoltà di lettere, con l’invito a partecipare numerosi “per affermare il principio che nessun libro deve essere censurato”.

Commenti e dichiarazioni ufficiali

La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, ha valutato positivamente la revoca definendola una “scelta di responsabilità”, evidenziando la necessità di “arginare forme di boicottaggio e incitamento all’odio negli atenei”. Di Segni ha anche sollevato interrogativi su “chi finanzia e sostiene certi movimenti”.

Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, affermando che “la libera manifestazione del pensiero è sacra, però non bisogna superare il segno”, sottolineando che il diritto di espressione non può trasformarsi in “uno strumento per eludere i principi del nostro vivere civile”. Dall’altra parte, Davide Piccardo, editore del libro, ha definito la decisione “un atto di censura inaccettabile per un’università pubblica”, accusando le comunità ebraiche di “mettere a tacere il dibattito”.

 

Foto copertina via Corriereuniv

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