Allarme abbandoni scolastici - Studentville

Allarme abbandoni scolastici

Save the Children lancia un allarme: 114.000 ragazzi e ragazze fra i 14 e i 17 anni, in Italia, decidono di abbandonare la scuola in seguito a ripetute bocciature oppure dopo una frequenza discontinua
Allarme abbandoni scolastici

Abbondono scolastico con numeri assurdi! – In un periodo in cui fa discutere la futura e probabile "Riforma del merito", in base alla quale gli studenti più bravi riceveranno vari premi e riconoscimenti, ecco che Save the Children lancia un allarme. La sede di Napoli ha infatti realizzato e presentato una ricerca realizzata nell’ambito del progetto contro la dispersione scolastica “W la scuola”: ebbene, è emerso che quasi 114.000 ragazzi e ragazze fra i 14 e i 17 anni, in Italia, decidono di abbandonare la scuola in seguito a ripetute bocciature oppure dopo una frequenza discontinua o, ancora, in seguito a frequenti cambi di classe o istituto. Se ne vanno, rinunciando a qualsiasi tipo di percorso formativo.

Un po' di numeri – Andando ad analizzare la situazione più nel dettaglio, vien fuori – ed era prevedibile – che i numeri più allarmanti si registrano nel Sud e nelle Isole. Per quanto riguarda Napoli, ad esempio, i minori che hanno chiuso definitivamente i libri sono 1.283 (623 maschi e 660 femmine); di questi, il 60 per cento (ovvero 770) frequentava la scuola secondaria di primo grado e il 24,90 per cento la scuola secondaria di secondo grado. Come dire che la maggior parte si ferma alle medie. Come dire che il fenomeno diventa sempre più “precoce”. “Accompagnare chi è più fragile – è il commento di Annamaria Palmieri, assessore alla Scuola e all'Istruzione del Comune di Napoli – o colpito dalla povertà o dal disagio, affinché non ceda alla tentazione di lasciare la scuola, è un compito prioritario per tutti e tutte ma in particolare per chi si assume la responsabilità di governare una città. Essere disattenti su tale tema significa declinare a un’idea di una società ineguale e non giusta”. Agire a livello locale è importante, certo. Però questa situazione dovrebbe far riflettere anche a livelli più alti. Perché il ministro Profumo non posa lo sguardo anche su questo dramma, oltre a pensare di dare un premio ai più bravi?

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