DPCM 16 gennaio: no agli spostamenti anche tra regioni gialle

DPCM 16 gennaio: no agli spostamenti anche tra regioni gialle

DPCM 16 gennaio: no agli spostamenti anche tra regioni gialle tra le misure restrittive previste nel nuovo decreto.
DPCM 16 gennaio: no agli spostamenti anche tra regioni gialle

DPCM 16 gennaio: no agli spostamenti anche tra regioni gialle tra le restrizioni previste dal Decreto approvato nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio dal Consiglio dei Ministri. Già, perché oltre alla proroga dello stato di emergenza almeno fino al 30 aprile 2021, la circolazione ha subito una ulteriore stretta.

Leggi: Ipotesi nuovo DPCM: zona bianca dopo il 15 gennaio

DPCM 16 gennaio: spostamenti

Secondo il Decreto, dal 16 gennaio 2021 e fino al 5 marzo 2021 sarà consentito spostarsi verso un’altra abitazione privata solo una volta al giorno e rispettando il coprifuoco (compreso tra le 5.00 e le ore 22.00). La restrizione vale sull’intero territorio nazionale e per due persone al massimo. Fanno eccezione quelle già conviventi dell’abitazione in questione ed i figli minori di 14 (o non autosufficienti/disabili) di chi si sposta, che potranno muoversi insieme ai genitori. La libera circolazione è prevista all’interno della stessa regione, se considerata zona gialla. Se rossa o arancione, invece, potrà avvenire nello stesso comune. Resta valida l’eccezione fatta per i comuni fino a 5.000 abitanti (sono consentiti, ovvero, gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini). Esclusi sono gli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Vietati spostamenti tra regioni (anche se gialle)

La vera novità del DPCM 16 gennaio sta, però, nel divieto di spostamento al di fuori delle regioni, anche se gialle. Ciò si è reso indispensabile a causa dell’aumento dei contagi registrato nelle ultime settimane. Dal 16 gennaio al 15 febbraio 2021 sarà dunque vietato spostarsi fuori regione. A meno che non si adduca come giustificazione uno dei comprovati motivi di lavoro, necessità o salute che ci sono oramai chiari, o si debba rientrare nella nella propria residenza o al proprio domicilio.

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