Draghi sulla scuola: rimodulare il calendario scolastico

Draghi sulla scuola: rimodulare il calendario scolastico

Draghi sulla scuola: rimodulare il calendario scolastico per recuperare i giorni persi con lezioni (anche pomeridiane) nei mesi estivi.
Draghi sulla scuola: rimodulare il calendario scolastico

Al secondo giro di consultazioni inizia a delinearsi il pensiero di Draghi sulla scuola. Quest’ultima, insieme alle vaccinazioni, costituisce uno dei punti focali del suo programma di lunga durata. Ma cosa ritiene sia opportuno fare per risanare la situazione scolastica che, causa Covid, non è di certo tra le più rosee degli ultimi anni? Ecco quali sono gli obiettivi verso i quali intende puntare il lavoro del Governo.

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Draghi: rimodulare il calendario scolastico

Tra le ipotesi al vaglio in queste ore c’è una rimodulazione del calendario scolastico con – sempre ancora solo un’ipotesi – un’eventuale prolungamento dello stesso fino al mese di giugno o luglio, al fine di recuperare i molti giorni di scuola persi. E consentire, di fatto, di potersi mettere al pari con i programmi di ogni singola materia per poi iniziare il nuovo anno, a settembre, senza particolari lacune.

Purtroppo il 2020 e parte del 2021 hanno visto gli studenti parte soccombente di una scuola a singhiozzo, con diversi e ripetuti stop a causa dei lockdown. E, nonostante la DAD, non si può certo affermare che non ne abbiano risentito. Se non è possibile stabilire quali siano gli effettivi “danni” in Italia, possiamo ipotizzare che non siano dissimili da quelli degli altri Paesi, nei quali studi in merito hanno evidenziato notevoli gap formativi. Quando Draghi parla di «rimodulare il calendario scolastico» dell’anno in corso, si riferisce ad un eventuale allungamento dello stesso con lezioni non solo in estate, ma anche nel pomeriggio. Ma questa è una decisione della quale dovrà farsi carico ogni singola Regione.

Non è solo questo aspetto, tuttavia, a premere a Mario Draghi: quello che si augura di evitare a settembre è che si debbano fronteggiare le solite cattedre vacanti. Per tale motivo si auspica che il nuovo Governo inizi ad occuparsene fin da subito in modo che all’inizio del nuovo anno scolastico le cattedre siano tutte già state assegnate.

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