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Festa della Repubblica italiana: storia del 2 giugno

Festa della Repubblica italiana: cosa sapere sul 2 giugno, perché si celebra la Festa della Repubblica, fatti storici e introduzione della festa.
Festa della Repubblica italiana: storia del 2 giugno

FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA: STORIA DEL 2 GIUGNO

Il 2 giugno è uno di quei giorni amati dagli studenti e dai lavoratori perché si fa festa e, tempo permettendo, è una delle prime occasioni per andare al mare! Tuttavia, sai perché il 2 giugno è festa nazionale in Italia? Mentre il 25 aprile si festeggia la liberazione dell’Italia dal dominio nazi-fascista al termine della Seconda Guerra Mondiale, il 2 giugno ricordiamo la nascita della Repubblica italiana: 73 anni fa, infatti, il 2 giugno 1946, gli italiani, e per la prima volta anche le italiane, furono chiamati a scegliere, tramite referendum, la nuova forma di governo tra la monarchia e la repubblica, oltre a votare per eleggere i membri dell’Assemblea Costituente che avrebbero scritto la nuova Costituzione, poi entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Da allora, ogni anno, si celebra questa importantissima ricorrenza per la storia d’Italia, anche con parate, come quella militare di Roma. Vuoi sapere nel dettaglio i fatti storici legati alla Festa della Repubblica italiana?

 

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FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA: COSA SUCCESSE IL 2 GIUGNO 1946

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, conclusasi per l’Italia poco dopo il 25 aprile 1945, il nostro Paese si trovò a dovere affrontare i costi della ricostruzione, non solo economica, ma anche sociale e democratica. Dopo il Ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale, la penisola usciva dal conflitto bellico come nazione sconfitta (nonostante l’Armistizio di Cassibile del 3 settembre 1943), dilaniata dalla guerra, dai bombardamenti e dalla guerra civile tra partigiani e Repubblica Sociale Italiana, ultimo baluardo dell’Italia fascista, pagando il costo di oltre 470 mila vite umane, sia tra soldati che civili italiani. Il desiderio di ricostruzione democratica e la sfiducia nei confronti della monarchia, visto l’appoggio conferito da Re Vittorio Emanuele III di Savoia a Mussolini nei 20 anni precedenti, portarono alla proclamazione di un referendum in cui gli italiani furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica. Prima del referendum, il 9 maggio 1946, Vittorio Emanuele III abdicò a favore del figlio Umberto II.

Il 2 giugno 1946 ebbe luogo il referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica Italiana. Nella stessa data, si tennero anche le elezioni, a suffragio universale (per la prima volta ebbero diritto di voto anche le donne), per l’Assemblea Costituente, incaricata di scrivere la nuova Costituzione, sostitutiva del vecchio Statuto Albertino.
Fu un decreto legge luogotenenziale, il n. 151 del 25 giugno 1944, emanato dal governo Bonomi a pochi giorni dalla liberazione di Roma, a stabilire che alla fine della guerra sarebbe stata eletta a suffragio universale, diretto e segreto un’assemblea Costituente per scegliere la forma dello Stato e dare al Paese una nuova costituzione. Successivamente, con decreto legislativo luogotenenziale del governo De Gasperi del 16 marzo 1946, si modificò il decreto precedente, stabilendo che la forma di governo sarebbe stata scelta dal popolo, tramite referendum. Il voto alle donne fu invece riconosciuto formalmente con un decreto del governo Bonomi del 2 febbraio 1946.
Tra il 2 e il 3 giugno, si recarono alle urne 12.998.131 donne e 11.949.056 uomini. I risultati del referendum popolare vennero resi noti una settimana dopo: con 12.182.853 voti per la Repubblica contro i 10.363.709 voti per la monarchia, l’Italia diventò così un Paese repubblicano. Umberto II di Savoia partì in esilio con la famiglia il 13 giugno 1946, mentre il 18 giugno 1946, la Corte di Cassazione proclamò in modo ufficiale la nascita della Repubblica Italiana.

Per quanto riguarda l’Assemblea Costituente, questa venne eletta con sistema elettorale proporzionale: secondo la legge elettorale, l’Italia era divisa in 32 collegi elettorali, nei quali eleggere 573 deputati. Tuttavia, non vennero effettuate le votazioni nella provincia di Bolzano e nella circoscrizione Trieste-Venezia Giulia, quindi i costituenti eletti furono 556. Riunita dal 25 giugno 1946 al 31 gennaio 1948, l’Assemblea, oltre a redigere la nuova costituzione, era incaricata anche di votare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e ratificare i trattati internazionali. La Costituzione, in particolare, fu redatta dalla Commissione dei 75 (commissione interna all’Assemblea), che terminò i suoi lavori il 12 gennaio 1947, mentre il dibattito in aula sul testo durò dal 4 marzo 1947 al 27 dicembre 1947, data di approvazione finale del testo. La Costituzione italiana entrò in vigore il 1° gennaio 1948.

FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA: LE CELEBRAZIONI DEL 2 GIUGNO

Il 2 giugno è diventato giorno festivo dal 22 settembre 1948, tramite proclamazione da parte del Senato della Repubblica. In ogni piazza d’Italia, anche oggi, si assiste a diverse parati militari, di cui la più famosa è quella militare di Roma, che vede protagonisti le Forze di Polizia della Repubblica che si sfileranno per le vie di Roma insieme al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana, con l’accompagnamento musicale dei complessi bandistici dell’Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana dell’Aeronautica Militare Italiana, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato, alla presenza del Presidente della Repubblica e delle altre cariche più alte dello Stato.

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