Referendum 20 e 21 settembre: perché non serve il quorum - StudentVille

Referendum 20 e 21 settembre: perché non serve il quorum

Referendum 20 e 21 settembre: perché non serve il quorum

Referendum 20 e 21 settembre: il quorum serve?

Il 20 e il 21 settembre gli italiani sono chiamati a votare per il referendum, dovranno decidere se modificare o no gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione. La riforma ridurrebbe il numero dei parlamentari: i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, con una riduzione complessiva di 345 parlamentari. Il numero massimo di senatori a vita verrebbe fissato a 5, mentre gli eletti all’estero scenderebbero da 12 a 8 per i deputati e da 6 a 4 per i senatori. Il quorum serve?

Referendum 20 e 21 settembre: quando è necessario il quorum

Nel nostro paese, nell’ambito del diritto pubblico, il quorum è richiesto per la validità del referendum abrogativo o per l’elezione del presidente della repubblica. Viene applicato anche nel diritto societario, mentre non è previsto per le elezioni politiche o il referendum confermativo (art. 138 della Costituzione).

Referendum 20 e 21 settembre: il quorum non serve e perché

Il 20 e 21 settembre 2020 si voterà per il Referendum costituzionale confermativo sul taglio dei parlamentari. Si tratta di una riforma costituzionale che ridurrebbe i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. Il taglio complessivo sarebbe quindi di 345 parlamentari e, inoltre, verrebbero ridotti gli eletti all’estero: da 12 a 8 per i deputati e da 6 a 4 per i senatori. Il referendum sarà valido senza il raggiungimento del quorum: non è quindi necessario che vada a votare la metà più uno degli elettori aventi diritto. Basterà quindi la maggioranza dei voti validi, a prescindere da quanti si recheranno presso i seggi a votare.

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