L’indagine Almalaurea 2023 mostra che il 46,6% dei laureati triennali ha meno di 23 anni, il 31,7% tra 23-24 anni, mentre l’11,9% supera i 27 anni. Nei corsi magistrali, il 38,2% ha 25-26 anni e il 31,5% supera i 27 anni.
Questi dati confermano tempi di completamento più lunghi rispetto alla durata teorica, aumentando i costi familiari.
Le conseguenze economiche sulle famiglie italiane
Il prolungamento dei tempi universitari rappresenta un peso finanziario significativo per le famiglie che si trovano a sostenere costi aggiuntivi non preventivati. Le spese per rette, materiali didattici, alloggio e mantenimento si moltiplicano per ogni semestre extra di permanenza nel sistema accademico.
Questo fenomeno colpisce in modo particolare i nuclei familiari con minori disponibilità economiche, accentuando le disuguaglianze nell’accesso all’istruzione superiore. La questione non si limita all’aspetto puramente monetario, ma si estende a una duplice problematica: da un lato l’erosione del risparmio familiare, dall’altro il ritardo nell’indipendenza economica dei giovani che posticipano l’ingresso nel mercato del lavoro.
Le difficoltà nell’ingresso nel mercato del lavoro
I dati OCSE rivelano che il 28,7% dei giovani italiani 25-29enni con istruzione universitaria è ancora in formazione, contro una media del 18,9% nei paesi OCSE. Solo l’8,8% ha un’occupazione mentre il 18,8% è fuori dalla forza lavoro, situazione nettamente peggiore rispetto a Germania e Francia.
Il conseguimento tardivo della laurea si riflette poi nei bassi tassi occupazionali dei laureati 25-34enni.
I fattori che allungano il percorso universitario
Le cause dell’estensione dei tempi di laurea in Italia sono molteplici. Da un lato, influiscono le difficoltà personali degli studenti, come problemi economici o necessità di lavorare durante gli studi. Dall’altro, il sistema universitario stesso contribuisce al fenomeno.
Particolarmente rilevante è stata la notevole crescita dei corsi di studio nell’ultimo decennio, concentrata soprattutto sulle lauree magistrali. Questa proliferazione ha portato a una maggiore specializzazione ma anche a percorsi più frammentati e complessi. Una calibrazione più efficace degli insegnamenti rispetto agli obiettivi formativi potrebbe rappresentare una soluzione concreta per contenere i tempi effettivi necessari al completamento degli studi.