Deinde ubi Memmius dicendi finem fecit et Iugurtha respondere iussus est C. Baebius tribunus plebis quem
pecunia corruptum supra diximus regem tacere iubet ac tametsi multitudo quae in contione aderat vehementer accensa terrebat eum
clamore uultu saepe impetu atque aliis omnibus quae ira fieri amat vicit tamen impudentia. Ita populus ludibrio habitus ex
contione discedit; Iugurthae Bestiaeque et ceteris quos illa quaestio exagitabat animi augescunt.
Versione tradotta
Quando Memmio ebbe terminato
di parlare, fu intimato a Giugurta di
rispondere, ma il tribuno della plebe Gaio Bebio, che, come ho già detto,
era stato corrotto dal denaro, ingiunge al re di tacere. E, benché la
folla presente all’assemblea, fortemente
adirata, cercasse di atterrirlo
con grida, col volto minaccioso, talora con assalti e con tutte le altre
manifestazioni tipiche dell’ira, tuttavia l’impudenza ebbe la meglio.
Così il popolo giocato abbandona
l’assemblea, mentre Giugurta, Bestia e
gli altri che erano preoccupati da quell’inchiesta riprendono
coraggio.
- Letteratura Latina
- Bellum Iugurthinum di Gaio Sallustio Crispo
- Sallustio