Dopo un anno di silenzio, Blanco ha finalmente fatto il suo atteso ritorno venerdì 9 maggio con “Piangere a 90”, un singolo che segna una nuova fase della sua carriera artistica. Il brano, distribuito da EMI Records Italy, è immediatamente disponibile su tutte le principali piattaforme digitali e ha iniziato la sua rotazione radiofonica nello stesso giorno del rilascio.
L’artista bresciano ha sorpreso i suoi numerosi fan con questo nuovo lavoro che arriva dopo un periodo di assenza dalle scene musicali, durante il quale evidentemente ha attraversato un processo di introspezione e crescita personale. Il singolo rappresenta non solo un ritorno, ma anche una evoluzione nel percorso artistico del giovane cantautore.
I sostenitori di Blanco, che avevano seguito con entusiasmo i suoi precedenti successi come “Blu Celeste” e “Brividi”, hanno accolto con grande calore questa nuova pubblicazione, testimoniando come l’impatto dell’artista sul panorama musicale italiano rimanga significativo anche dopo un periodo di pausa.
Insieme al singolo è stato rilasciato anche il videoclip ufficiale, componente visiva che arricchisce e completa l’esperienza del brano, permettendo ai fan di immergersi completamente nel nuovo universo emotivo proposto dall’artista.
Il testo di “Piangere a 90” di Blanco
Sono stanco, son Riccardo, son di fretta
C’è mia mamma a casa che mi aspetta
Sono Blanco, sono stato pure in vetta
Ho toccato il cielo e il dito si raffredda
Non ho firmato per una vita in diretta
Ogni donna che ho abbracciato non l’ho stretta
Non sento più il brivido
Ora c’ho un livido
E io dovevo dirtelo, ma dirtelo di pancia
Non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra
E mi hai chiamato un taxi, è arrivata un’ambulanza
Mi hai detto che hai scoperto che si piange anche a novanta
Quindi non c’è limite
Posso anche urlartelo: “Ti amo, sei strana”
Torni a sorridere
Era quello che mi interessava
Anche una scusa non regge più
Io sono questo, mi hai scelto tu
Io sono quello che il bello lo calpesta
Io sono questo, una bambola di pezza
Uno tra i tanti nell’occhio del ciclone
Non arrabbiarti, quel fiore era un pallone
Uno di quelli che bucherà un signore
E vincere, vincere, vincere
Non è destinazione
E io dovevo dirtelo, ma dirtelo di pancia
Non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra
E mi hai chiamato un taxi, è arrivata un’ambulanza
Mi hai detto che hai scoperto che si piange anche a novanta
E quindi non c’è limite
Posso anche urlartelo: “Ti amo, sei strana”
Torni a sorridere
Era quello che mi interessava
Il significato di “Piangere a 90” di Blanco
“Piangere a 90” segna un ritorno potente di Blanco alla musica dopo un anno di silenzio, con un brano che svela la sua anima più vulnerabile. Il titolo stesso nasconde una forte metafora emotiva: come nel calcio un rigore a 90 minuti rappresenta un momento di massima tensione, così il piangere nell’ora più buia diventa simbolo di fragilità umana che non conosce limiti.
Nel testo emerge chiaramente la dualità tra Riccardo, il ragazzo di Brescia, e Blanco, la star che ha “toccato il cielo”. Questa scissione identitaria rappresenta il nucleo tematico della canzone, dove l’artista confessa l’incapacità di sentire connessioni autentiche nonostante il successo, come evidenziato nel verso “Ogni donna che ho abbracciato non l’ho stretta”.
La composizione alterna momenti di introspezione delicata a esplosioni emotive nel ritornello, creando un flusso di coscienza che traccia il percorso dalle cadute alle rinascite. Scritto a quattro mani con Tananai e prodotto da Michelangelo, il brano si sviluppa come un crescendo emotivo che culmina nella consapevolezza della propria vulnerabilità.
L’approccio crudo e viscerale, ormai firma stilistica dell’artista, qui si fa ancora più intenso. Blanco non cerca approvazione ma verità, trasformando le difficoltà in musica e ritrovando la propria essenza autentica. Il verso “Non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra” condensa perfettamente questa ricerca di genuinità in un mondo distorto dalle apparenze.
Il videoclip che racconta l’anima del brano “Piangere a 90”
Ad accompagnare il potente ritorno di Blanco, il videoclip di “Piangere a 90” si presenta come una traduzione visiva perfetta della vulnerabilità espressa nel brano. L’artista si mostra in una dimensione raramente esplorata, profondamente introspettiva e sofferente, quasi sospeso su un fragile piedistallo emotivo che ne rappresenta le fragilità interiori.
La narrazione visiva trae esplicita ispirazione dal personaggio dell’angelo Damiel nel celebre film di Wim Wenders “Il cielo sopra Berlino” del 1987, creando un’atmosfera sospesa tra il terreno e lo spirituale. Questa scelta registica non è casuale, ma evoca deliberatamente la sensazione di limbo che l’artista sembra attraversare nella sua evoluzione personale.
Attraverso una serie di immagini evocative, il video permette a Blanco di rievocarne il proprio passato e quel “se stesso di nome Riccardo” menzionato nel testo, con una malinconica nostalgia per la leggerezza di un tempo ormai sfumato. La contrapposizione tra l’uomo e l’artista diventa così il cuore pulsante di una narrazione visiva che amplifica ed espande i significati già potenti del testo, offrendo ai fan una chiave di lettura ancora più profonda dell’evoluzione emotiva dell’artista.
Le menti creative dietro il progetto “Piangere a 90” di Blanco
“Piangere a 90” nasce dalla collaborazione artistica tra due talenti della nuova generazione musicale italiana. Il brano porta le firme di Blanco e Tananai che, unendo le loro sensibilità, hanno dato vita a un testo di rara intensità emotiva. La scrittura a quattro mani ha permesso di fondere l’approccio viscerale e diretto tipico di Blanco con nuove sfumature espressive, creando un flusso di coscienza che si sviluppa progressivamente verso un climax emotivo potente.
Fondamentale nel processo creativo è stato il contributo del produttore Michelangelo, storico collaboratore di Blanco, che ha saputo vestire musicalmente le parole con un sound che alterna momenti di delicata intimità a esplosioni sonore travolgenti. La produzione enfatizza la dualità del brano, accompagnando perfettamente il viaggio interiore descritto nel testo.
Questa sinergia creativa rappresenta un’evoluzione naturale del percorso artistico di Blanco, mantenendo la sua autenticità caratteristica ma esplorando nuove profondità emotive. Il risultato è un brano che, pur rimanendo fedele all’identità dell’artista, mostra una maturità compositiva e una consapevolezza nuove.
L’evoluzione artistica di Blanco: da giovane promessa a icona della nuova scena
Il percorso di Riccardo Fabbriconi, conosciuto come Blanco, rappresenta una delle ascese più rapide e significative nel panorama musicale italiano recente. Nato nel 2003, l’artista bresciano ha iniziato quasi per caso, componendo un brano per impressionare una ragazza, per poi essere notato dall’etichetta Eclectic Music e firmare con Island Records/Universal Music.
Il suo debutto ufficiale avviene nel 2020 con “Belladonna (adieu)”, seguito dal successo di “Notti in Bianco”, ma è nel 2021 che la sua carriera decolla vertiginosamente con “La Canzone Nostra”, realizzata insieme a Mace e Salmo, che conquista la vetta delle classifiche ottenendo il disco di platino. Nello stesso anno pubblica singoli come “Paraocchi” e collabora con Madame in “Tutti muoiono”, consolidando la sua presenza sulla scena.
L’estate 2021 segna un altro importante traguardo con “Mi fai impazzire” in collaborazione con Sfera Ebbasta, seguita dall’uscita del suo album d’esordio “Blu Celeste”, un lavoro che esplora diverse sonorità con il mare come filo conduttore tematico. Il 2022 vede il suo trionfo al Festival di Sanremo con “Brividi” insieme a Mahmood, brano che stabilisce record di streaming e li porta all’Eurovision Song Contest.
Ciò che distingue Blanco è la sua capacità di fondere elementi apparentemente distanti: beat trap, energia punk e una voce cristallina, creando un sound personale e riconoscibile. “Piangere a 90” rappresenta un’ulteriore evoluzione: dopo l’album “Innamorato” del 2023 (che include una prestigiosa collaborazione con Mina), questo nuovo singolo mostra un artista più maturo, capace di esprimere vulnerabilità e riflessioni personali senza perdere la forza espressiva che lo ha reso celebre.