I Coma_Cose sul palco dell’Ariston per la 75esima edizione del Festival di Sanremo 2025 hanno presentato il brano “Cuoricini”. Per Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano, in arte California e Fausto Lama, si è trattata della terza partecipazione alla kermesse sanremese dopo il debutto nel 2021 con “Fiamme negli occhi”, che ha conquistato il doppio disco di platino, e il ritorno nel 2023 con “L’Addio”, anch’esso certificato doppio disco di platino.
Con “Cuoricini”, i Coma_Cose propongono una riflessione ironica e al contempo malinconica sulla superficialità dei rapporti umani nell’era digitale, dove i sentimenti autentici rischiano di essere ridotti a semplici interazioni virtuali e like sui social network.
Il testo di Cuoricini
Il brano è stato scritto da Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano, con la musica composta da Antonio Filippelli, Gianmarco Manilardi e Fausto Zanardelli. Ecco il testo completo della canzone:
Oggi mi sento una pozzanghera
Se l’ansia mi afferra
Con lo sguardo verso il cielo
Ma il morale per terra
Se mi trascuri impazzisco
Come maionese
Ci sto male, male male male
Vorrei svagarmi ma oggi una canzone
Dura come un temporale
Anche se è molto popolare
E mi hai buttato via
In un sabato qualunque
Mentre andavi in cerca
Di uno slancio di modernità
Ma tu volevi solo
cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
Stramaledetti cuoricini, cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Un divano e due telefoni
È la tomba dell’amore
Ce l’ha detto anche un dottore
Porta un chilo di gelato
E poi nel dubbio porta un fiore
E almeno un kiss, please
E se oggi ho le pupille
Più grandi del cuore non mi giudicare
Male male male
Che dovrei dire io che ti parlavo
E tu nemmeno ti mettevi ad ascoltare
Tu mettevi solo
Cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
Stramaledetti cuoricini, cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Ma fortunatamente
Un sabato qualunque
Mi hai portato via da tutta quanta
La modernità
Ma dove scappi senza
Cuoricini, cuoricini
Per l’autostima
Cuoricini, cuoricini
Che medicina
Cuoricini, cuoricini
Ma che tolgono il gusto
Di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Cuoricini, cuoricini
Cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Significato di Cuoricini dei Coma_Cose
“Cuoricini” rappresenta una critica ironica e malinconica alla superficialità dei rapporti nell’epoca digitale. Il duo milanese pone l’accento su come i sentimenti vengano ridotti a semplici reazioni virtuali, svuotandoli della loro autenticità.
I “cuoricini” diventano metafora dei like sui social media, simboli di una gratificazione effimera che sostituisce le interazioni genuine. Come evidenziato nel ritornello con “stramaledetti cuoricini, cuoricini, che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto”, questi simboli digitali limitano la spontaneità delle emozioni.
Particolarmente significativo il verso “un divano e due telefoni è la tomba dell’amore”, che fotografa perfettamente la condizione di due persone fisicamente vicine ma emotivamente distanti, separate dagli schermi dei propri dispositivi.
Verso il finale si intravede uno spiraglio quando cantano “mi hai portato via da tutta quanta la modernità”, suggerendo la possibilità di riscoprire un amore autentico lontano dalla dimensione virtuale.
La canzone esplora la difficoltà di vivere sentimenti reali in una società dove la comunicazione è filtrata dai social, oscillando tra il desiderio di connessione autentica e la frustrazione per rapporti mediati dalla tecnologia.
Foto copertina via Wikimedia Commons