La 70esima edizione dei David di Donatello, tenutasi mercoledì 7 maggio a Roma, ha segnato un momento storico per il cinema italiano. Per la prima volta in sette decenni, una donna ha conquistato il premio come miglior regista: Maura Delpero con il suo film “Vermiglio”. L’opera non solo ha trionfato nella categoria regia, ma ha dominato la serata aggiudicandosi ben sette statuette su quattordici nomination, incluso il riconoscimento come miglior film.
La cerimonia, condotta da Mika ed Elena Sofia Ricci, ha celebrato l’eccellenza cinematografica nazionale in una serata ricca di emozioni e dichiarazioni significative. I David di Donatello, considerati gli Oscar italiani, hanno confermato la loro importanza come vetrina del talento e della creatività del nostro cinema, premiando sia figure affermate che nuove promesse. Questa edizione, con la sua svolta storica al femminile, rappresenta un punto di svolta simbolico che riflette l’evoluzione in atto nel panorama cinematografico italiano.
Tutti i vincitori dei David di Donatello 2025
Ecco l’elenco completo dei vincitori dei David di Donatello 2025:
- Miglior film: Vermiglio di Maura Delpero
- Miglior regia: Maura Delpero (Vermiglio)
- Miglior esordio alla regia: Gloria! di Margherita Vicario
- Miglior attrice protagonista: Tecla Insolia (L’arte della gioia)
- Miglior attore protagonista: Elio Germano (Berlinguer – La grande ambizione)
- Miglior attrice non protagonista: Valeria Bruni Tedeschi (L’arte della gioia)
- Miglior attore non protagonista: Francesco Di Leva (Familia)
- Miglior sceneggiatura originale: Maura Delpero (Vermiglio)
- Miglior sceneggiatura non originale: L’arte della gioia (Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo)
- Migliore direttore della fotografia: Mikhail Krichman (Vermiglio)
- Miglior canzone originale: “Aria!” di Margherita Vicario e altri (Gloria!)
- Miglior compositore: Margherita Vicario e Davide Pavanello (Gloria!)
- Miglior scenografia: Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta (Tonino Zera, Maria Grazia Schirripa, Carlotta Desmann)
- Migliori costumi: Massimo Cantini Parrini (Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta)
- Miglior trucco: Alessandra Vita, Valentina Visintin (Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta)
- Miglior acconciatura: Aldo Signoretti, Domingo Santoro (Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta)
- Miglior montaggio: Jacopo Quadri (Berlinguer – La grande ambizione)
- Miglior documentario – Premio Cecilia Mangini: Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi
- Miglior cortometraggio: Domenica Sera di Matteo Tortone
- Migliori effetti visivi VFX: Victor Perez (Napoli – New York)
- Miglior suono: Vermiglio (Dana Farzanehpour, Hervé Guyader, Emmanuel De Boissieu)
- Miglior casting: Stefania Rodà, Maurilio Mangano (Vermiglio)
- Miglior produttore: Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seragnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero (Vermiglio)
- David Giovani: Napoli – New York di Gabriele Salvatores
- David dello spettatore: Diamanti di Ferzan Özpetek
- David internazionale: Anora di Sean Baker
- David alla carriera: Pupi Avati
- David speciale: Timothée Chalamet
- David speciale: Ornella Muti
- Premio Speciale Cinecittà David 70: Giuseppe Tornatore
Il trionfo indiscusso della serata è stato quello di “Vermiglio” di Maura Delpero che ha conquistato ben sette statuette. Il film ha ottenuto il riconoscimento come miglior pellicola dell’anno e ha regalato alla sua regista un premio storico: per la prima volta in settant’anni di David di Donatello, una donna ha vinto come miglior regista. La pellicola ha dominato anche nelle categorie miglior sceneggiatura originale, miglior suono, miglior autore della fotografia e miglior produttore.
Elio Germano ha aggiunto un altro trofeo alla sua collezione vincendo come miglior attore protagonista per la sua interpretazione in “Berlinguer – La grande ambizione”, mentre Tecla Insolia si è affermata come miglior attrice protagonista per “L’arte della gioia”. Francesco Di Leva e Valeria Bruni Tedeschi hanno conquistato i David come miglior attore e attrice non protagonisti rispettivamente per “Familia” e “L’arte della gioia”.
La cerimonia ha celebrato anche figure storiche del cinema italiano, con il David alla Carriera assegnato a Pupi Avati e il Premio Speciale Cinecittà David 70 conferito a Giuseppe Tornatore. I David Speciali sono andati a Ornella Muti e all’attore statunitense Timothée Chalamet. Quest’edizione ha segnato inoltre una prima volta assoluta con l’introduzione del premio per il miglior casting, vinto da Stefania Roda e Maurilio Mangano per “Vermiglio”.
Dai registi premiati agli appelli sociali
La serata è stata caratterizzata non solo dai premi ma anche da interventi significativi. Pupi Avati, ricevendo il David alla Carriera, ha lanciato un accorato appello alla sottosegretaria Borgonzoni: “Cinema Revolution è carino ma serve qualcosa di più”, sottolineando il divario tra l’opulenza della cerimonia e la realtà delle piccole produzioni indipendenti che “stanno facendo una fatica pazzesca”.
Altrettanto incisive le parole di Elio Germano che, ritirando il suo sesto David, ha dedicato il premio a chi lotta per l’uguaglianza, affermando che “un palestinese deve avere la stessa dignità di un israeliano”, richiamando l’attenzione su un tema di stringente attualità.