Merendine Vintage: quelle per cui firmeremmo una petizione - Studentville

Merendine Vintage: quelle per cui firmeremmo una petizione

Merendine anni 80 Mulino Bianco e non: quali sono quelle che ci mancano di più? Dal soldino al tegolino passando per i rollini
Merendine Vintage: quelle per cui firmeremmo una petizione

MERENDINE VINTAGE: QUELLE PER CUI FIRMEREMMO UNA PETIZIONE. Se avete conoscenti, parenti o amici che sono stati bambini durante gli anni ’70, ’80 e persino nei ’90 allora c’è una buonissima probabilità che questa persona fosse – o sia ancora – leggermente in sovrappeso.
D’altro canto stiamo parlando dell’epoca d’oro delle merendine, quelle bombe caloriche dai sapori chimici di cui amavamo ingozzarci nei nostri pomeriggi passati davanti alla televisione o al parchetto con gli amici o ancora appena usciti da scuola direttamente su fornitura della nonna.
Indimenticabile il suono dello stropiccio della plastica in cui erano avvolte e l’immancabile lordura delle mani che si ungevano o ricoprivano di cioccolato o si impiastricciavano dello zucchero degli estrosi gelati: insomma, una vera e proprio apocalisse di gusti proibiti, che i più ricordano con nostalgia, soprattutto oggi in cui le merendine, anche quando simili o uguali a quelle di un tempo, appaiono molto più “ripulite” e “pettinate”.

Cosa fa il paio con le merendine? Ovviamente i cartoni! Leggi: Cartoni animati anni 80-90: quelli da rivedere

MERENDINE ANNI 80 MULINO BIANCO E NON: LE INDIMENTICABILI. Vediamo allora insieme quali sono le merendine vintage per il cui ritorno saremmo pronti a sottoscrivere una petizione.

  • Soldino: una mini torta ripiena di crema e sormontata da una glassa golosa di cioccolata, con in cima il caratteristico tondo a raffigurare la moneta. Impossibile resistere alla tentazione di strapparlo a morsi o con le mani. I più giovani ne ricordano il cugino povero, quello senza la goduria rotonda: il Tegolino.
  • Fiesta: è vero, la Fiesta esiste ancora, ma chi se ne intende dice che non è affatto la stessa cosa. Una volta divorarla ti avrebbe portato a stramazzare al suolo esausto, mentre oggi appare uno snack come un altro. C’è anche chi sostiene che l’aroma di arancio e liquore non si sente più così bene.
  • Rollini: qualcuno si ricorda ancora queste piccole diavolerie farcite di diabolica marmellata all’albicocca? O le due versioni proibite al cioccolato e alla nocciola? Tanto minuti quanto consumati, i Rollini venivano ritenuti dalle mamme delle alternative sane alle altre bombe, sbagliando clamorosamente.
  • Gelato piedone: in un’epoca storica in cui gli addetti al marketing si sbizzarrivano a più non posso per trovare forme inusuali per gelati e merendine il Gelato piedone riusciva a risaltare per eccentricità. Immaginatevi di azzannare un enorme gelato rosa a forma di piede senza imbarazzo. E vogliamo parlare della versione con l’alluce nero e le striature bianco-rosa della pianta? Un trip.
  • Tortorelle: biscotti che ricorderanno forse solo i più anziani, si trattava di frollini abbastanza anonimi se non avessero avuto la trovata della strato di zucchero a forma di uccellini. Si finiva puntualmente a tentare di strapparli o scioglierli con la lingua.
  • Settembrini: sempre in tema di biscotti non si può dimenticare questo esperimento poco compreso di far apprezzare la marmellata – polpa di fico ai bambini. Il sapore, indubbiamente particolare purtroppo non ha attecchito, ma ci sentiamo di parlare di una grande perdita.
  • Camillino: antesignano del Cucciolone e di tutti quelli che sarebbero seguiti, il Camillino aveva dalla sua un design estremamente semplice e un enorme strato di gelato al latte all’interno. Niente fronzoli e goduria immediata.
  • Urrà: un wafer alla crema ricoperto di cioccolato potrebbe non sembrare una grandissima novità, ma il segreto dell’Urrà consisteva negli innumerevoli strati di pasta di wafer sovrapposti. Ogni morso era una vera e propria odissea dalla quale se ne usciva solo bevendo qualche liquido (presumibilmente dei succhi di frutta tipo il Billy).

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