One Piece, i doppiatori italiani e quelli giapponesi a confronto - Studentville
One Piece, i doppiatori italiani e quelli giapponesi a confronto

One Piece, i doppiatori italiani e quelli giapponesi a confronto

Com’è il doppiaggio di One Piece?

Poco tempo fa abbiamo parlato dei doppiatori di Dragon Ball e delle relative difficoltà della lingua giapponese, veniamo oggi ai doppiatori di One Piece.

Come ben immaginerete la lista di doppiatori è lunga un kilometro, vediamo qualche personaggio importante: Monkey D. Rufy ha la voce di Mayumi Tanaka, mentre in Italia il doppiatore è cambiato più volte, da Luigi Rosa, a Renato Novara, infine Davide Garbolino. Ovviamente non voglio dire che una persona si affeziona ad una voce che collega al personaggio: è molto bello il fatto che tendenzialmente in Giappone non si cambi il voice actor. Naturalmente le motivazioni possono essere infinite e tutte ragionevolissime ma si sa che un vero fans si affeziona ad un personaggio/corrispondente voce. Roronoa Zoro ha voce di Kazuya Nakai, mentre in italiano mantiene sempre come doppiatore Patrizio Prata, Nami ha voce di Akemi Okamura, in italiano Emanuela Pacotto, Usop ha come voice actor Kappei Yamaguchi, in italiano Luca Bottale, Sanji ha voce di Hiroaki Hirata, mentre in italiano è doppiato da Lorenzo Scattorin, TonyTony Chopper ha voce di Ikue Ōtani, in italiano Federica Valenti, Nico Robin è impersonata da Yuriko Yamaguchi, in italiano Patrizia Scianca, Franky ha voce di Kazuki Yao, in italiano Riccardo Rovatti, infine Brook ha voce di Chō e in italiano di Daniele Demma.

Inutile dirvi che gustarsi un’animazione in lingua originale è sempre piacevole, tuttavia è chiaro che ci possono essere dei meravigliosi doppiaggi fatti da fior di professionisti. Ovviamente ci sono da fare delle considerazioni: si sceglie una voce perchè simile alla nipponica o perchè si adatta al personaggio stesso? Poi noi, utenti finali, sentiamo una voce e ci abituiamo a quella, non avendo magari sentito l’originale. In generale i doppiatori italiani sono veramente bravi e il problema risiede probabilmente nella differenza di continuità. Il Giappone è spesso molto schematico in queste cose: inizia una serie che prevede 1 puntata a settimana, e così si procede a meno di gravi disastri nel mezzo. In Italia arrivano “le serie”, ovviamente talvolta non con medesima continuità e ci si trova un cambio di doppiaggio nel mezzo di una serie: questo fattore sì può apparire molto spiacevole per un fans.

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