Gabry Ponte e il jingle ufficiale di Sanremo 2025: Tutta L'Italia

Gabry Ponte e il jingle di Sanremo 25: "Tutta L'Italia" tra tradizione e modernità

"Tutta l'Italia" si inserisce e rinnova la tradizione delle sigle sanremesi
Gabry Ponte e il jingle di Sanremo 25:

Il Festival di Sanremo si appresta a celebrare un traguardo storico con la sua 75a edizione nel 2025, segnando tre quarti di secolo di storia della musica italiana. Per questa occasione speciale, la manifestazione ha scelto come jingle ufficiale “Tutta l’Italia (Sanremo 2025)”, un brano innovativo firmato da Gabry Ponte per Warner Music Italy.

Questa scelta rappresenta un ponte ideale tra la ricca tradizione del Festival e le sonorità contemporanee, mescolando sapientemente elementi del folklore italiano con ritmi elettronici moderni. Il brano si propone come una celebrazione dell’identità culturale italiana, capace di parlare sia alle nuove generazioni che agli amanti della tradizione, incarnando perfettamente lo spirito di rinnovamento che ha sempre caratterizzato la storica kermesse sanremese.

Il lancio di ‘Tutta l’Italia’: il nuovo jingle di Sanremo 2025

Dal 31 gennaio 2025, Warner Music Italy presenta il nuovo singolo di Gabry Ponte come jingle ufficiale della 75a edizione del Festival. ‘Tutta l’Italia (Sanremo 2025)’ rappresenta una fusione innovativa tra il folklore italiano e la musica elettronica contemporanea, dove strumenti tradizionali come mandolino, tamburello e fisarmonica si fondono con beat moderni creando un sound internazionale e fresco.

L’artista, che ha iniziato la sua carriera nel 1998, è noto per il successo mondiale ‘Blue (da ba dee)’ con gli Eiffel 65, brano che ha venduto oltre 8 milioni di copie. Il suo album ‘Europop’ ha raggiunto 4 milioni di copie vendute, portandolo nel 2000 a vincere gli European Music Awards come Miglior Artista Italiano nel mondo. Questa esperienza internazionale si riflette nel nuovo jingle, che trasforma sapientemente la tradizione italiana in un inno nazionale moderno e coinvolgente.

Testo completo  “Tutta l’Italia”: analisi e significato

Ecco il testo completo di “Tutta l’Italia” di Gabry Ponte:

Mamma stasera non ritorno
Ma sicuro finisco in qualche letto
Poi dormo
Siamo tutti dei bravi ragazzi, a posto
Spaghetti, vino e Padre Nostro

E la Gioconda ride
Va bene ma lei sta a Parigi

I baci vietati nelle stradine nere
Occhi tristi ma felici, quanti amici degli amici
E canti, ti sento tra le grida
Le luci ci passano le dita
Fa niente se non l’hai mai sentita

Ma con sta roba ci salta tutta l’Italia, Tutta l’Italia,
Tutta l’Italia, Tutta l’Italia, Tutta l’Italia,
Lasciateci ballare con un bicchiere in mano
Domani poi ci pentiamo a dirci Ti Amo
che ci qui ci serve
Tutta l’Italia, Tutta l’Italia, Tutta l’Italia,

Il calcio lo prendono a calci
La Mole che fa degli stracci
Cucina stellata di avanzi beati
Santissimo Craxi

E quante monetine
Ma i desideri
Ma i desideri son degli altri
Con le collanine d’oro sulle canottiere
L’auto blu con le lampeggianti
Avanti Popolo Avanti

E canti, ti sento tra le grida
Le luci, ci passano le dita
Fa niente, Baby così è la vita

E con sta roba ci salta Tutta l’Italia, Tutta l’Italia, Tutta l’Italia,
Tutta l’Italia, Tutta l’Italia, Tutta l’Italia,
Lasciateci ballare con un bicchiere in mano
Domani poi ci pentiamo a dirci Ti Amo
che ci qui ci serve
Tutta l’Italia, Tutta l’Italia, Tutta l’Italia

One, two, three, four…

Il brano di Gabry Ponte si presenta come un caleidoscopio della cultura italiana contemporanea, dove leggerezza e profondità si intrecciano magistralmente.

“Mamma stasera non ritorno, ma sicuro finisco in qualche letto” dipinge una gioventù spensierata, mentre il ritornello “Con sta roba ci salta tutta l’Italia” celebra la voglia di divertimento collettivo.

Il testo gioca sapientemente con i contrasti: da un lato gli stereotipi nazionali come “spaghetti, vino e Padre Nostro”, dall’altro riferimenti più critici come il “Santissimo Craxi” che evoca le contraddizioni della storia politica italiana. La Gioconda che “ride ma sta a Parigi” diventa metafora del patrimonio culturale italiano apprezzato più all’estero che in patria.

Particolarmente significativo è il modo in cui il brano affronta il dualismo tra tradizione e modernità: le “monetine” della Fontana di Trevi si mescolano con “le luci che passano le dita”, creando un affresco musicale dove nostalgia e contemporaneità coesistono in un equilibrio dinamico. Il risultato è un inno che celebra l’Italia in tutte le sue sfaccettature, dalle notti brave agli amici degli amici, dai baci rubati nelle stradine alle riflessioni sulla società.

Riferimenti culturali e storici nel Festival

Nella lunga storia del Festival, diversi jingle hanno segnato epoche memorabili, da “Perché Sanremo è Sanremo” del 1996, diventato vero slogan della manifestazione, alla “Canzone portafortuna” del 1969 con Tony Renis e Lara St. Paul.

Artisti del calibro di Luciano Pavarotti hanno contribuito alle sigle sanremesi, come nel 1988 con “Nel blu dipinto di blu”. “Tutta l’Italia” di Gabry Ponte si inserisce in questa tradizione di innovazione musicale, portando una ventata di modernità pur mantenendo saldo il legame con l’identità culturale italiana che da sempre caratterizza il Festival.

 

Foto copertina via Wikimedia Commons

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