La scomparsa di Maddie MacCann in streaming - StudentVille
La scomparsa di Maddie McCann in streaming: come vederlo

La scomparsa di Maddie McCann in streaming: come vederlo

La scomparsa di Maddie McCann in streaming

È stata pubblicata su Netflix venerdì 15 marzo “La scomparsa di Maddie McCann“, ovvero docu-serie composta da 8 episodi di circa un’ora l’uno basata sul vero caso di Maddie, la bimba inglese scomparsa nel nulla nel 2007. La serie (diretta da Chris Smith e prodotta da Pulse Films e Paramount Television) è quindi disponibile sulla piattaforma di streaming, tuttavia i genitori non hanno apprezzato l’idea del documentario e perciò non hanno voluto prendervi parte, con la paura che una produzione del genere possa ostacolare le indagini in corso, prorogate di un altro anno da Scotland Yard.

La scomparsa di Maddie MacCann in streaming: come vederlo

La scomparsa di Maddie McCann: la trama

La trama segue ciò che è successo davvero: la famiglia McCann decide di andare a fare una vacanza in un bellissimo resort in Portogallo. La loro vacanza si trasforma però in un incubo quando i genitori vedono il letto della loro bambina Maddie che è vuoto e lei è sparita nel nulla. “La bambina potrebbe essere stata rapita da una ‘bestia del sesso’ che indossa una maschera chirurgica”, scrive il Mirror. Sembra che nei dintorni di Praia Da Luz (luogo in cui la piccola è scomparsa) alcune bambine inglesi siano state avvicinate da un uomo travestito da chirurgo. La ricostruzione agghiacciante è finita nell’episodio finale del documentario: “Da quello che le bambine hanno detto ai loro genitori, l’uomo era riuscito a entrare nella loro stanza indossando una mascherina medica”, ha fatto sapere uno dei detective.

La scomparsa di Maddie McCann: gli aggiornamenti

Tra le ipotesi che emergono anche nella serie c’è quella che la piccola sia ancora viva, dopo essere stata rapita e venduta da alcuni trafficanti di organi. In realtà niente è chiaro. “C’è una grande speranza nei progressi tecnologici. Anno dopo anno l’esame del Dna sta migliorando. Anno dopo anno altre tecniche, incluso il riconoscimento facciale, stanno migliorando”, ha fatto sapere la polizia.

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