Paolo Villaggio: i migliori film della saga di Fantozzi - Studentville
Paolo Villaggio: i migliori film della saga di Fantozzi

Paolo Villaggio: i migliori film della saga di Fantozzi

Rendiamo omaggio a Paolo Villaggio con una retrospettiva sui più famosi film della serie di Fantozzi, il personaggio più noto e apprezzato del comico.

Nella carriera del compianto Paolo Villaggio, spirato oggi a quasi 85 anni, di sicuro il personaggio e la serie di film che più si sono sedimentati nella memoria del grande pubblico sono quelli di Fantozzi.

Sarebbe meglio dire ragionier Ugo Fantozzi, per la precisione, nato prima come creazione letteraria e quindi come protagonista di una fortunatissima serie di film, sposato con la moglie Pina (spesso tradita solo nella propria testa con la signorina Silvani) e “orgoglioso” padre della figlia Mariangela.

Il primo film della serie diretto da Luciano Salce, risalente al 1975, è probabilmente quello in cui la comicità di Villaggio e la qualità della scrittura producono il risultato più felice: è in questa pellicola che si delinea la figura di Fantozzi, impiegato sfortunato e vessato dalla vita, fedele maschera dell’italiano medio con tutti i propri vizi e piccole perdonabili meschinità, inserito in un ambiente grottesco e surreale popolato da personaggi indimenticabili come il ragionier Filini.

Ma è Il secondo tragico Fantozzi il film che forse rimane il più citato della serie: prodotta l’anno successivo dato il grande successo ottenuto dalla precedente, la pellicola sempre di Salce calca la mano sulle situazioni sempre più paradossali e vessatorie nei confronti del povero Ugo. Da citare la scena della contessa Serbelloni, che infrange a più riprese la bottiglia di champagne celebrativa addosso al protagonista, ma anche quella del cineforum con tanto di celeberrima battuta su La corazzata Kotiomkin.

I successivi film spingono di più sulla comicità greve, come si evince dall’arrivo alla regia di Neri Parenti, specialista del genere. In Fantozzi contro tutti non mancano però i momenti che raccontano con un certo gusto per la crudeltà la vita di un impiegato medio in un Italia in cui il boom è quasi un ricordo. Si ricorda anche un personaggio molto noto come quello di Cecco, il panettiere aggressivo di cui si innamora Pina, interpretato da Diego Abatantuono.

Il quinto film della serie, Superfantozzi, ancora di Neri Parenti e uscito nel 1986, è maggiormente impostato su una struttura a sketch. In un certo senso Fantozzi diventa letteralmente una figura mitologica, che compare in varie fasi della storia dell’uomo, dalla Creazione all’età della pietra, passando per l’antica Grecia, le crociate (famosissima la gag di Excalibur), l’Inghilterra medievale la Rivoluzione francese, la Prima e la Seconda Guerra mondiale, per approdare infine allo spazio.

Da qui in poi i film di Fantozzi (in tutto se ne contano 10), pur tra spunti interessanti e momenti di comicità irresistibile, perdono quella freschezza e quella rilevanza anche sociale dei primi tempi: Fantozzi va in pensione, Fantozzi alla riscossa, Fantozzi in paradiso, Fantozzi – Il ritorno, Fantozzi 2000 – La clonazione sin dai titoli appaiono come modi per sfruttare il personaggio senza una vera idea forte alla base, consacrando però allo stesso tempo la leggenda di una maschera che come poche ha definito l’Italia e un certo tipo di italiano.

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