Unico, inarrivabile, irripetibile. Gli epiteti usati un tempo per descrivere il talento calcistico di Sua Maestà Diego Armando Maradona sono stati rispolverati, riutilizzati, questa volte senza lasciarsi prendere da facili e illusori entusiasmi. Il Pibe de Oro, vent’anni dopo gli exploit del campionissimo di Lanus, ha ufficialmente un erede, un degno successore: Lionel Messi è il Maradona del nuovo Millennio, pochi dubbi ormai. Il fuoriclasse del Barcellona, argentino come Diego, dopo aver vinto tutto ciò che c’era da vincere nel 2009 (Liga, Champions League, Coppa del Re, Supercoppa Europea, Supercoppa di Spagna, Coppa del Mondo per club, Pallone d’Oro, Fifa World Player, Capocannoniere e Miglior calciatore della Champions e MVP della Coppa del Mondo per club) martedì sera ha toccato uno dei punti più alti della sua carriera, vivendo forse la serata più brillante a livello personale. Al Camp Nou, contro l’Arsenal, il Barcellona si giocava l’accesso alle semifinali di Champions League e ‘la Pulce’ ha demolito gli inglesi con un poker di rara bellezza, diventando il primo giocatore della storia della massima competizione per club a firmare quattro reti in un incontro di quarti di finale.