Bonus 500 euro per 18enni, per la Meloni va rivisto - Studentville

Bonus 500 euro per 18enni, secondo la Meloni va rivisto sulla base del reddito

Il bonus 500 euro per 18enni va rivisto sulla base del reddito, per evitarne l'uso improprio e le già avvenute truffe: l'intervento in merito della Meloni.
Bonus 500 euro per 18enni, secondo la Meloni va rivisto sulla base del reddito

Solo qualche giorno fa abbiamo parlato del Bonus 500 euro per i 18enni. Oggi torniamo a trattare l’argomento per una serie di novità e dichiarazioni che fanno presupporre che possa subire qualche cambiamento. Si tratta, nello specifico, di un intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ad un post sui social ha affidato una sua riflessione in merito. Quali sono le possibili novità, quindi? Cosa dobbiamo aspettarci?

Il bonus 500 euro per 18enni va rivisto

Niente paura, secondo la Premier tale misura non verrà abolita, più semplicemente dovrebbe essere rivista. Attualmente, infatti, il bonus viene riconosciuto a tutti, indipendentemente dal reddito. Questo, secondo la Meloni, è però sbagliato. Per ovviare a tale situazione andrebbe introdotto un limite di reddito e bisognerebbe lavorare bene per evitare le truffe. La posizione di Giorgia Meloni non fa una grinza.

Secondo il presidente del Consiglio, infatti

“Non c’è ragione che lo riceva il figlio di un milionario, di un parlamentare, o mia figlia. Va introdotto un limite al reddito di chi accede a questa misura, e vanno meglio definiti i contenuti e le cose che si possono acquistare con queste risorse e credo anche che occorra lavorare sulle truffe. Quindi confermo che intendiamo modificare questa norma, senza però togliere queste risorse alla loro destinazione originale, i giovani e la cultura”.

Non verrà abolito, solo perfezionato

In definitiva, il bonus non verrà abolito, sarà solo modificato al fine di perfezionarne il funzionamento. Questo intento, del resto, era già stato manifestato dal presidente della Commissione Cultura alla Camera, Federico Mollicone, che aveva dichiarato come il Governo avrebbe lavorato insieme alle categorie per perfezionarlo.

A spingere verso un tale repentino intervento sono state le truffe da più di un milione e mezzo di euro venute alla luce a seguito delle inchieste portate avanti dalla Procura di Napoli e Catanzaro. Truffe dovute probabilmente ad una inesistente vigilanza da parte del ministero. Tuttavia, al netto dei reati e dell’uso improprio del bonus da parte di alcune persone, questo resta una valida misura di sostegno al consumo culturale.

Solo qualche giorno fa, un emendamento alla legge di bilancio in discussione alla Camera ha cancellato 18app prevedendo al suo posto la «carta cultura». “Una misura volta a tutelare dallo snaturamento delle finalità dell’applicazione che viene largamente utilizzata per l’acquisto dei libri di testo. Per questo, riteniamo debba essere revisionata e potenziata concordando con le categorie produttive della cultura”, come ha tenuto a ribadire Mollicone.

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