Quale università scegliere? Ecco i trend delle immatricolazioni e le facoltà più richieste - Studentville

Quale università scegliere? Ecco i trend delle immatricolazioni e le facoltà più richieste

Quale università scegliere? Ecco i trend delle immatricolazioni e le facoltà più richieste

Aumentano le iscrizioni alle università italiane: scopriamo le facoltà più scelte e come si orientano i giovani studenti.

Con l’avvicinarsi della maturità, migliaia di studenti italiani si trovano di fronte a una delle decisioni più importanti del loro percorso: quale università scegliere? L’ultima analisi del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) offre una panoramica sui corsi più richiesti e sulle tendenze che stanno caratterizzando le nuove immatricolazioni per l’anno accademico 2024/2025. A commentare questi dati è intervenuto Maurizio Casiraghi, pro rettore alla didattica dell’Università di Milano-Bicocca, che ha evidenziato alcuni aspetti chiave nella scelta del percorso accademico e sfatato alcuni luoghi comuni legati all’intelligenza artificiale.

Le facoltà più scelte e il profilo degli iscritti

Secondo i dati raccolti dal MUR, le immatricolazioni nelle università italiane hanno registrato un incremento del 5,7% rispetto all’anno precedente, passando da 320.434 a 338.893 nuovi iscritti. In questo aumento, un ruolo fondamentale è stato svolto dalle studentesse, che rappresentano il 55,9% del totale, seppur con una leggera flessione rispetto al 56,2% dell’anno precedente.

Le aree disciplinari più richieste restano quelle legate a Economia, che raccoglie il 15,2% delle iscrizioni, seguita dal settore medico-sanitario e farmaceutico (12,3%) e dall’Ingegneria industriale e dell’informazione (12,2%). Anche le discipline scientifiche continuano a esercitare un certo richiamo, con il 10% delle immatricolazioni.

Al contrario, alcuni settori risultano meno attrattivi per i nuovi studenti. In particolare, le facoltà dell’area agraria-forestale e veterinaria raccolgono solo il 2% delle iscrizioni, mentre i corsi di Informatica e Tecnologie ICT si fermano al 2,9%. Nonostante la crescente richiesta di professionisti con competenze tecniche, le immatricolazioni nei corsi STEM rappresentano solo il 28,6% del totale, con una partecipazione femminile ancora più bassa (19,8%); rispetto all’anno accademico precedente, si registra un lieve calo di queste percentuali, che erano rispettivamente 29,5% e 20,6%.

Il commento del professor Casiraghi: come orientarsi nella scelta

Intervenuto ai microfoni di Good morning Kiss Kiss, Maurizio Casiraghi ha analizzato i dati del report ministeriale, sottolineando che “i trend vanno valutati nel lungo periodo”, poiché confrontare solo due anni consecutivi potrebbe non restituire una fotografia completa delle dinamiche accademiche.

Uno degli aspetti più interessanti emersi dallo studio riguarda l’impatto delle nuove tecnologie sulle scelte universitarie. Il docente ha evidenziato come la diffusione dell’intelligenza artificiale abbia influenzato in negativo alcune facoltà, tra cui Lingue, che ha registrato una contrazione del 6,9% delle iscrizioni in un solo anno. Questo calo sarebbe legato alla percezione, diffusa tra i giovani, che strumenti di IA possano in futuro sostituire molte delle competenze tradizionalmente richieste per alcune professioni.

Tuttavia, Casiraghi ha voluto sfatare questo mito, chiarendo che “Le Intelligenze artificiali, anche quelle generative, non sono realmente generative. C’è un po’ il mito che l’IA sia un cervello artificiale, ma in realtà è solo un grande calcolatore”. Il docente ha aggiunto che, pur essendo strumenti utili, non potranno mai sostituire completamente le sensibilità umane, che restano fondamentali in molteplici ambiti lavorativi.

Il pro rettore ha poi sottolineato un punto fondamentale per i giovani alle prese con questa decisione: l’università non è un ufficio di collocamento. Se da un lato è naturale aspettarsi che il percorso di studi possa facilitare l’accesso al mondo del lavoro, dall’altro il fine ultimo dell’istruzione universitaria è formare il pensiero critico e ampliare le capacità di apprendimento.

Infine, Casiraghi ha voluto lanciare un messaggio ai genitori, esortandoli a sostenere i propri figli nel loro percorso: “Non c’è un’età prestabilita per scegliere cosa fare da grandi. Alcuni lo scoprono prima, altri all’università. Quello che conta è offrire un supporto sincero e, quando arriva il momento, lasciarli andare”.

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