Contributi scolastici volontari: pagarli non è obbligatorio! - Studentville

Contributi scolastici volontari: pagarli non è obbligatorio!

IContributi scolastici volontari. l contributo volontario richiesto dalle scuole agli studenti non è obbligatorio, Il Miur bacchetta le scuole insistenti.
Contributi scolastici volontari: pagarli non è obbligatorio!

CONTRIBUTI SCOLASTCI VOLONTARI. Pagare i contributi scolastici volontari alle scuole che li richiedono non è un obbligo per le famiglie. A ribadirlo è una nuova circolare del Miur, che bacchetta i presidi e che ha confermato i contenuti della circolare del 7 marzo 2013 in cui si legge non solo che  i contributi scolastici sono volontari ma che "Nessun istituto può subordinare l’iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo".  Si tatterebbe infatti di una richiesta illegittima, che si configura come una grave violazione dei propri doveri d’ufficio.

Per saperne di più: Tasse scolastiche: come e quando pagarle


 

CONTRIBUTI SCOLASTICI VOLONTARI: A COSA SERVONO. Il regolamento disposto dal Miur, quindi, consente la richiesta dei contributi volontari, ma non l'imposizione del pagamento di questa tassa da parte delle famiglie. I contributi, nella maggior parte dei casi, vengono impiegati per sopperire ai tagli governativi che hanno portato sul lastrico numerosi istituti superiori. Con i soldi "extra" richiesti alle famiglie le scuole proveddono a comprare il materiale di cancelleria utile in segreteria e nelle classi, a gestire  i costi delle aule e dei laboratori e delle attività extrascolastiche. Ma le condizioni disastrose in cui verte la scuola italiana, non può gravare sulle famiglie! In merito il Ministro Giannini ha dichiarato:

Mettere la scuola al centro per il governo significa non solo restaurare muri e ridipingere pareti, come stiamo facendo, ma anche tornare a investire per migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’offerta formativa, cosa che ci siamo impegnati a fare. A maggior ragione non è possibile obbligare le famiglie con metodi inappropriati a pagare contributi che per definizione sono volontari. Questo deve essere un principio inderogabile. I presidi lo sanno, ma se qualcuno non dovesse ricordarselo lo faremo noi con una nota che ribadirà questo concetto.

La bacchettata ai presidi – Dure le parole del Ministro nei confronti dei presidi, che in media arrivano a pretendere dalle famiglie un tributo che va dai 64 ai 200 euro. Non piacciono nè alle famiglie, nè alla Giannini, i toni minacciosi con cui i contributi scolastici "volontari" vengono richiesti,  i ricatti, i nomi fittizi con cui vengono camuffati, "spese di funzionamento", "costi di gestione", ecc…

A Mestre, sono richiesti 120 euro (per chi si iscrive al secondo anno) e  130 euro (per la registrazione alle classi 3°, 4° e 5°)  che servono, tra le altre cose, anche alla «parziale copertura delle spese di fotocopiatura». Lascia senza parola la circolare diffusa in una scuola di Cuneo dove si legge

Si ricorda che i contributi, se pure non obbligatori, sono richiesti perché indispensabili per il funzionamento dell’istituto. Per gli alunni, le cui famiglie non intendono versare i contributi vi sono due possibilità. La prima, pagare ogni volta la quota relativa al servizio, all’acquisto di cui usufruiscono (esempio: pagare ogni fotocopia, ogni ingresso nell’aula informatica). Strada di fatto non percorribile! La seconda, usufruire di tutti gli strumenti, di tutti i servizi, perché gli altri alunni hanno pagato.

Tasse scolastiche leggitime – Prima di cadere vittima di "tranelli" maliziosi, condotti da presidi di dubbia moralità, è bene conoscere quali sono le tasse scolastiche che devono essere pagate per legge da tutte le famiglie degli studenti, con eccezione di coloro che sono esenti per reddito o merito.

Le tasse scolastiche leggittime sono:

  • tassa di iscrizione
  • tassa di frequenza
  • tassa di esame
  • tassa di diploma

A queste si aggiunge,  soltanto gli istituti tecnici, professionali e l’artistico, le tasse di laboratorio, che vanno pagate.

In contributo volontario può essere quindi richiesto, ma i genitori non possono essere obbligati, in nessun modo, a pagarlo. Qualora la richiessa divenisse in qualsiasi modo coercitiva, i genitori possono inviare le segnalazioni agli Uffici scolastici regionali che sono responsabili della vigilanza sulle scuole.

 

 

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