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Università: il piano del governo Fedeli

Università: il piano del governo Fedeli

La Ministra Fedeli: “pronte le risorse per l’Università”

Scuola e Università sono le priorità del Ministro Fedeli, che deve destreggiarsi tra investimenti maggiori per gli Atenei e la Legge di bilancio del 2017. Urge un piano per intervenire sulle lacune delle Università italiane e sulla situazione di stallo venutasi a creare negli ultimi anni per diversi ordini di fattori, in primis la scarsità di fondi per la ricerca, il problema dei pochi laureati italiani, i pensionamenti o il turnover. In cosa consiste questo piano? Come si coniugheranno le esigenze finanziarie e le disponibilità economiche di bilancio? Servono più professori e infrastrutture, quindi più risorse, ecco cosa prevede quindi il piano della Fedeli da inserire nella Legge di bilancio.

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Università, pochi laureati: Italia il penultimo Paese in Europa

A impensierire il Ministro negli ultimi giorni c’è la questione del numero chiuso e la sentenza del Tar che ha negato l’accesso programmato per frequentare i corsi umanistici dell’Università Statale di Milano. Per capire di cosa si tratta, facciamo un piccolo passo indietro. Come afferma lo stesso Ministro dell’Istruzione “in Italia ci sono pochi laureati, e siamo il penultimo Paese in Europa” e questo è un dato di fatto; d’altro canto però, la Fedeli aggiunge: “poi vediamo il numero chiuso allargarsi” come nel caso di Milano.  C’è, in effetti, una chiara contraddizione. Dobbiamo ricordare che, come prevede l’autonomia delle singole Università, ogni Ateneo può scegliere come regolamentare le proprie Facoltà ma rimane incontrovertibile il dato che ci vede come fanalino di coda per numero di laureati in Europa.  Si sentono quindi sempre più necessari ad oggi maggiori interventi finanziari, maggiori investimenti sulla ricerca, una promozione efficace ed efficiente dell’Università che deve guardare al futuro ed allineansi con l’Europa. Così per aumentare il numero dei laureati, per permettere loro una crescita sicura e costante, alla pari dei loro coetanei europei, si sente sempre più forte la necessità di cambiamento. Il motivo dei pochi iscritti alle università italiane? La Fedeli lo inquadra nel basso reddito delle famiglie ma ricorda che, per incrementare appunto le iscrizioni, nella prossima Legge di bilancio, in caso di un reddito familiare fino a 13.000 euro, l’iscrizione sarà gratis e non ci saranno tasse per gli anni successivi per gli studenti in corso.

Il piano della Ministra Fedeli: la ricerca e la questione degli “scatti” di anzianità

C’è di più: la Fedeli annuncerà un investimento cospicuo sulla ricerca. Il Miur ha infatti trovato un accordo con il ministero delle Finanze al fine di garantire i fondi necessari per supplire alle richieste dei ricercatori avanzate negli anni passati. E non solo: nella Legge di bilancio sono state anche previste le risorse utili per sbloccare gli scatti di anzianità dei docenti universitari, uno dei motivi che hanno portato allo sciopero degli esami. La conferma di queste manovre viene dalle stesse parole della Ministra: “Ho detto fin dall’inizio che uno degli obiettivi del 2017 erano i rinnovi contrattuali a tutti i settori della scuola, compreso il tema del blocco degli scatti del personale docente universitario non contrattualizzato. Queste risorse vanno trovate, assolutamente trovate”.

Per saperne di più, ecco la guida relativa: Come iscriversi all’università

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