Studenti troppo tranquilli: 8 in condotta - Studentville

Studenti troppo tranquilli: 8 in condotta

I ventiquattro componenti di una classe del liceo scientifico Filippo Lussana di Bergamo alla fine del primo quadrimestre si sono ritrovati con un otto in condotta. Motivo? Sono troppo silenziosi e discreti e questo loro atteggiamento
Studenti troppo tranquilli: 8 in condotta

8 in condotta perchè sono troppo tranquilli – Certo che questi prof non sono mai contenti. Se in classe sei troppo vivace, ti rifilano un otto in condotta; se te ne stai tranquillo… anche. Eh già, è proprio il voto che si sono ritrovati in pagella i ventiquattro componenti di una classe del liceo scientifico Filippo Lussana di Bergamo. Di una seconda, per l’esattezza. Tutti, dal primo all’ultimo, hanno portato a casa – alla fine del primo quadrimestre – un otto in condotta. Motivo? Sono troppo silenziosi e discreti e questo loro atteggiamento, come ha spiegato il preside Cesare Quarenghi, deriva da “una certa inerzia intellettuale” (ma ne è proprio sicuro?).

Votaccio contro l'apatia – In pratica, poiché hanno un’età media di quindici anni, da loro si aspettava una maggiore irrequietezza, quella vivacità a tratti incontenibile che caratterizza la maggior parte degli adolescenti. In modo da poterli sgridare, da battere una mano sulla cattedra e ordinare “Ragazzi, silenzio!”. Come da tradizione, insomma. Invece no, loro sono buoni. Forse sono partiti dal presupposto di non volere grane e quindi agito di conseguenza. Ed ecco la paradossale punizione. I genitori, increduli, durante un’assemblea tenuta lo scorso febbraio hanno – giustamente – chiesto spiegazioni. E la risposta è stata la stessa fornita dal Preside: quel votaccio è dovuto all’apatia dimostrata. Si è trattato, dunque, un modo per scuoterli e provocarli. E pare (la cosa sorprende ancora di più) che i risultati stiano arrivando: la classe è rientrata qualche giorno fa da una gita fra la Sicilia e la Campania e “si respira – giura un’insegnante – un’aria diversa, ora. Dopo un paio di mesi l'obiettivo è raggiunto. A quest’età, in realtà, la chiave per avviare la comunicazione è piuttosto semplice da trovare e i ragazzi, anche quelli che all'inizio sono più distanti, alla lunga si aprono. Ma perché questo meccanismo funzioni, la responsabilità è soprattutto di noi insegnanti". Mah. A noi qualche perplessità rimane…

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