Supplenti senza stipendio: la situazione post Covid - StudentVille

Supplenti senza stipendio: la situazione post Covid

Il settore scolastico continua a soffrire a oltre due anni dall'inizio della pandemia: ecco cosa sta accadendo ai supplenti!
Supplenti senza stipendio: la situazione post Covid

Supplenti senza stipendio: la denuncia

Supplenti senza stipendi e garanzie: è questa la triste situazione del settore scolastico a oltre due anni dall’inizio della pandemia. Non solo. Anche per il personale ATA non va affatto meglio. Secondo quanto denunciato un comunicato unitario di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals del Piemonte c’è stata “una controversia fra Ministero Istruzione e Ministero Economia e Finanze sull’ammontare delle risorse finanziarie necessarie per il pagamento di questi contratti equiparati a supplenze brevi con termine 11 giugno“.

Supplenti senza stipendio: la situazione post Covid

Supplenti senza stipendio: cosa dicono i sindacati

La denuncia arriva dal Piemonte, tuttavia riguarda tutte le regioni italiane. Da Nord a Sud questa situazione incresciosa riguarda più o meno tutti. Nessuna regione eslcusa. C’è chi deve ricevere i soldi dallo scorso autunno e chi ha il contratto terminato e perciò non può avanzare la richiesta della Naspi, l’indennità di disoccupazione, all’INPS. Senza dimenticare che, in alcuni casi, non ci sono nemmeno i cedolini che attestano il saldo delle prestazioni. Continuano i sindacati: “Chi lavora ha diritto ad essere pagato regolarmente. Spesso lo stipendio che ricevono rappresenta l’unica fonte di reddito in famiglia, e si capisce facilmente quanti e quali problemi possa dare un ritardo simile“.

Supplenti senza stipendio: la testimonianza

Secondo quanto raccontano alcuni testimoni a Fanpage.it quando bisogna pagare gli stipendi a supplenti e personale c’è sempre qualche problema: “Eppure non sono dipendenti di serie B o peggio. Svolgono esattamente lo stesso lavoro dei loro colleghi di ruolo, con pari responsabilità e doveri e quindi anche diritti“. Secondo il parlamentare Francesco Sapia c’è bisogno proprio di una azione del governo. Proprio lui ha fatto notare che nel decreto PNRR 2 c’è la diminuzione dell’organico del personale docente dal 2026 al 2031 per aiutare la formazione, prevedendo un bonus una tantum per chi prende parte al processo formativo. Un incentivo a seguire corsi che però nasconde dei tagli al personale abbastanza evidenti. “Un governo che continua a tagliare come l’istruzione e la sanità è davvero ingiustificabile. Eppure è quanto sta avvenendo in maniera costante”. In un clima di sostanziale disattenzione verso il destino di questi precari del Covid. Dimenticati come tanti altri eroi“, ha concluso Sapia. Pensare che proprio il settore scolastico è uno di quelli che ha sofferto maggiormente durante il lockdown e continua a risentirne ancora oggi.

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