10 curiosità che non sai del Gay pride

10 curiosità che non sai del Gay pride

10 curiosità che non sai del Gay pride, dalla nascita delle parate alla bandiera arcobaleno, ecco cosa si nasconde dietro l'evento LGBT.
10 curiosità che non sai del Gay pride

Fra qualche giorno ricorre il Gay Pride. Chiamato anche LGBT Pride o LGBTQ, nasce per commemorare le rivolte di Stonewall del giugno 1969, a seguito dell’irruzione della polizia nel bar Stonewall Inn di New York. Il Gay Pride prevede in genere una serie di eventi che culminano in una parata che coinvolge manifestanti e carri colorati della comunità LGBTQ e di chi li sostiene. Questo è quello che un po’ tutti conoscono, ma vogliamo svelarti alcune cose sul Gay pride che probabilmente non sapevi: eccoti 10 curiosità.

Leggi: Gay Pride 2019: come vestirsi?

10 curiosità sul Gay pride

  1. Il Gay pride è stato ispirato dalla marcia per commemorare i disordini di Stonewall. Nel 1970, un anno dopo la ribellione di Stonewall Inn, migliaia di newyorkesi LGBT si radunarono per la marcia del Christopher Street Liberation Day. Il successo di quest’ultima ha ispirato gli organizzatori non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo, ad avviare le proprie marce LGBT.
  2. Ogni colore della bandiera arcobaleno nasconde un significato. L’originale è stata progettata da Gilbert Baker insieme a trenta volontari che hanno tinto e cucito a mano le prime due bandiere per la sfilata. Inizialmente conteneva 8 colori. Il rosa rappresenta la sessualità. Il rosso la vita. L’arancione rappresenta la guarigione. Il giallo la luce del sole. Il verde la natura. Il turchese rappresenta la magia e l’arte. L’indaco rappresenta la serenità e l’armonia. Il viola rappresenta lo spirito. La bandiera attuale ha 6 strisce e 6 colori.
  3. Nel 1994, Baker ha guidato la realizzazione di una bandiera arcobaleno lunga più di un km e mezzo per onorare il 25° anniversario dei disordini di Stonewall. E’ entrata nel Guinness dei primati come la bandiera più grande del mondo.
  4. L’Europa ha indetto un evento internazionale che ha chiamato Europride. Ogni anno, l’appuntamento viene ospitato da una città europea diversa.
  5. Il primo gruppo per i diritti dei gay ad usare la parola “gay” nel proprio nome è stato il “Gay Liberation Front“, formatosi subito dopo gli episodi di Stonewall. Le organizzazioni precedenti, avevano preferito optare per nomi deliberatamente “oscuri”.
  6. Le parate dell’orgoglio non sono sempre state chiamate così. Quando sono iniziati i primi eventi del Pride, erano più militanti e venivano più spesso indicate come marce. “Gay Liberation” o “Gay Freedom” erano nomi più comuni per quelle marce.
  7. Il nome “pride” è stato attribuito a Brenda Howard, un’attivista bisessuale di New York soprannominata la “Madre dell’orgoglio”. E’ a lei che si deve l’organizzazione della prima parata del Pride.
  8. Il Pride Month è stato riconosciuto solo da due presidenti degli Stati Uniti. Bill Clinton è stato il primo, nel 1999. Il presidente Barack Obama ha emesso un proclama ufficiale che dichiara il mese di giugno del Pride dal 2009.
  9. La più grande Pride Parade al mondo è a San Paolo, in Brasile. La parata del Gay Pride di San Paolo è iniziata con 2.000 partecipanti nel 1997, ma da allora è cresciuta fino a raggiungere milioni. Nel 2006, il Guinness dei primati l’ha nominata la più grande celebrazione del Gay Pride al mondo, con 2,5 milioni di partecipanti.
  10. Amsterdam è l’unica città la cui celebrazione del Pride galleggia letteralmente su un fiume. La sfilata coinvolge 100 barche decorate che navigano attraverso la città sul fiume Prinsengracht.

Leggi anche:

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti