Giornata mondiale dell'ambiente 2025: la lotta contro la plastica

Giornata mondiale dell'ambiente 2025: la lotta contro la plastica e la sfida del futuro

Il 5 giugno si celebra la Giornata mondiale dell'ambiente 2025, un richiamo globale alla salvaguardia del pianeta in vista del 50° anniversario della sua istituzione.
Giornata mondiale dell'ambiente 2025: la lotta contro la plastica e la sfida del futuro

Il significato della giornata mondiale dell’ambiente

Il 5 giugno di ogni anno il mondo si unisce per celebrare la Giornata mondiale dell’ambiente, un evento nato dalla storica Conferenza di Stoccolma del 1972. Questa ricorrenza rappresenta un richiamo globale alla salvaguardia del pianeta, che nel 2025 assume particolare rilevanza in vista del 50° anniversario della sua istituzione.

L’evento, coordinato dall’UNEP, si inserisce nel Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino dell’ecosistema, una missione mondiale lanciata nel 2021.

Storia della plastica: produzione e riciclo imperfetti

La plastica ha rivoluzionato il mondo moderno fin dagli anni ’50, imponendosi grazie a caratteristiche straordinarie come leggerezza, resistenza ed economicità. Tuttavia, proprio queste qualità hanno generato un impatto ambientale devastante. Dalle oltre 9 miliardi di tonnellate prodotte finora, solo una minima parte è stata effettivamente riciclata, mentre ogni anno vengono immesse sul mercato più di 410 milioni di tonnellate, prevalentemente derivate da fonti fossili.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: la plastica rappresenta l’80% dei rifiuti dispersi nell’ambiente marino e costiero del Mediterraneo, con oltre la metà costituita da plastica monouso.

Questo dato risulta particolarmente allarmante considerando che il Mar Mediterraneo ospita fino al 18% delle specie marine mondiali, configurandosi come un hotspot cruciale per la biodiversità.

Gli effetti sulla salute: microplastiche e rischi sistemici

Le micro e nanoplastiche (MNP) rappresentano una delle minacce più insidiose del nostro tempo. Questi frammenti infinitesimali, derivanti dalla degradazione di oggetti plastici, si infiltrano in ogni comparto ambientale – acqua, aria e suolo – entrando inevitabilmente nella catena alimentare.

L’esposizione umana avviene attraverso tre vie principali: ingestione, inalazione e assorbimento cutaneo. I numeri sono allarmanti: ogni individuo può ingerire fino a 52.000 particelle plastiche all’anno attraverso alimenti contaminati come sale, miele e prodotti ittici.

L’aria che respiriamo non offre scampo: in un metro cubo possono trovarsi fino a 5.700 MNP, portando a inalare circa 22 milioni di frammenti annualmente.

Le conseguenze sanitarie emergono gradualmente dalla ricerca scientifica. Studi recenti suggeriscono possibili collegamenti tra presenza di microplastiche e malattie cardiovascolari come infarto e ictus. In ambito neurologico, le nanoplastiche potrebbero favorire l’aggregazione proteica patologica, processo coinvolto nell’Alzheimer.

L’impegno globale contro la plastica: azioni concertate e politiche sostenibili

Il WWF ha lanciato il documento “Oltre la plastica: il peso nascosto dell’inquinamento” nell’ambito della campagna Our Future, accompagnato dall’iniziativa globale “No Plastic in Nature” con l’obiettivo di fermare la dispersione di plastica entro il 2030.

Le istituzioni sono chiamate ad adottare un Trattato globale giuridicamente vincolante contro l’inquinamento da plastica, in vista dei negoziati ONU che si terranno a Ginevra dal 5 al 14 agosto 2025. L’Italia deve rafforzare le misure interne, estendendo la raccolta differenziata ai settori ad alto consumo e implementando la Plastic Tax e la Legge Salvamare.

Le aziende possono agire autonomamente riducendo la plastica non necessaria, progettando prodotti per riuso e riciclo, incrementando l’uso di materiali riciclati ed eliminando sostanze tossiche. I cittadini contribuiscono attraverso scelte di acquisto consapevoli e una corretta raccolta differenziata domestica, mentre le città possono aderire al programma Plastic Smart Cities per monitorare la dispersione ambientale.

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