Facoltà di Ingegneria Aerospaziale: università, corsi di laurea, materie ed esami

Facoltà di Ingegneria Aerospaziale: università, corsi di laurea, materie ed esami

La facoltà di Ingegneria Aerospaziale propone ai suoi studenti un percorso formativo sulle discipline che concorrono alla progettazione dei prodotti aerospaziali, nonché alla loro produzione e alla successiva gestione. Durante il corso di studi, riveste una notevole importanza anche il confronto su temi quali l’affidabilità e la sicurezza, senza trascurare concetti chiave come ambiente e sviluppo sostenibile.

Gli studenti che frequentano l’università di Ingegneria Aerospaziale hanno solide basi di Ingegneria e Fisica. In Italia Ingegneria Aerospaziale si configura come corso di laurea triennale e magistrale, il cui accesso è a numero programmato. A differenza poi di altre facoltà, c’è la possibilità di diventare ingegneri spaziali anche studiando in una università privata.

In questa nostra guida sulla laurea in Ingegneria Aerospaziale ci soffermeremo sui corsi e le classi di laurea ad oggi disponibili nel nostro Paese. Dedicheremo poi ampio spazio alle migliori facoltà di Ingegneria Aerospaziale in Italia, prendendo spunto dall’ultima classifica del Censis sulle università italiane. Nella parte conclusiva dell’approfondimento ci occuperemo infine delle principali materie di studio e degli sbocchi lavorativi offerti da questa laurea.


In questa guida:


Università di Ingegneria Aerospaziale: tutti i corsi di laurea

Come accennato nell’introduzione, l’università di Ingegneria Aerospaziale presenta sia corsi di laurea di primo livello sia corsi di specializzazione della durata di due anni. Nella maggior parte degli atenei dove è attiva la facoltà di Ingegneria Aerospaziale gli studenti possono accedere al corso di laurea triennale, ad esempio al Politecnico di Torino, all’Università degli Studi di Padova, così come in quella di Napoli e Roma (rispettivamente all’Università Federico II e all’Università degli Studi La Sapienza).

Ci sono però altre università dove è attivo unicamente il corso di laurea magistrale in Ingegneria Spaziale. Tra queste citiamo l’Università degli Studi del Salento e l’Università degli Studi di Palermo.

A seguire, ecco la tabella con tutti i corsi di laurea triennale e magistrale della facoltà di Ingegneria Aerospaziale in Italia.

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Facoltà di Ingegneria Aerospaziale: le classi di laurea disponibili

La facoltà di Ingegneria Aerospaziale fa riferimento a due classi di laurea: L-09 e LM-20. La prima è associata al corso di laurea triennale, la seconda al corso di laurea magistrale.

Nella classe delle lauree in Ingegneria Industriale (L-09) rientra il corso di laurea di primo livello in Ingegneria Aerospaziale presso l’Università di Pisa, Bologna, Napoli (Federico II), Padova, Pisa e Roma (La Sapienza), oltre che nei politecnici di Milano e Torino.

All’interno della classe L-09 si annoverano però tanti altri corsi di laurea, la cui totalità fa riferimento a Ingegneria. Tra i corsi di laurea di primo livello più diffusi si annoverano Ingegneria Chimica, Ingegneria Elettrica, Ingegneria Energetica, Ingegneria Gestionale, Ingegneria Industriale, Ingegneria Meccanica e Ingegneria Navale.

Per quanto riguarda invece la classe delle lauree magistrali in Ingegneria Aerospaziale e Astronautica (LM-20), il corso di specializzazione biennale in Ingegneria Aerospaziale è attivo presso le università di Bologna, del Salento, Padova, Pisa, Palermo e Napoli (alla Federico II, ndr), oltre al Politecnico di Torino

Gli altri corsi di laurea magistrale che rientrano nella LM-20 sono Ingegneria Aeronautica e Ingegneria Spaziale. Il primo è attivo presso il Politecnico di Milano e a Roma (presso La Sapienza e l’Università degli Studi Roma Tre), mentre il secondo ancora al Politecnico di Milano e alla Sapienza di Roma.

Università di Ingegneria Aerospaziale: i migliori Atenei Statali

Quali sono le migliori università di Ingegneria Aerospaziale? Questa è una delle domande più ricorrenti tra gli studenti (e le famiglie) che desiderano ottenere il meglio dalla loro carriera universitaria.

La risposta alla domanda non è semplicissima, dato che concorrono tutta una serie di fattori che rendono quantomeno complicato dare una risposta univoca. Ci si può però aiutare con i numeri, o meglio con l’ultima classifica del Censis, l’istituto di ricerca socio-economica con sede a Roma, che vanta un’esperienza di oltre mezzo secolo.

Nell’ultima edizione de Le classifiche della didattica, il Censis ha stilato una serie di classifiche in base a ciascun gruppo disciplinare. Per quanto riguarda la facoltà di Ingegneria Aerospaziale, prendiamo dunque la classifica relativa al Gruppo Ingegneria, in cui rientrano le università di Ingegneria Civile e Ambientale, Ingegneria dell’Informazione e Ingegneria Industriale.

Tra le prime università statali del Gruppo Ingegneria secondo la classifica del Censis, la facoltà di Ingegneria Spaziale è attiva soltanto al Politecnico di Torino e al Politecnico di Milano. Curiosamente, entrambe vantano lo stesso punteggio pari a 99,5.

Sia il Politecnico di Torino che quello di Milano hanno ottenuto un punteggio molto elevato nel tab “Progressione di carriera”, rispettivamente 106 e 110. Sono i due punteggi più alti di tutta la top 10. Per quanto riguarda invece i “Rapporti internazionali”, fanno segnare il primo 93 e il secondo 89, due punteggi che rientrano nella media delle altre migliori università italiane.

Nella top 10 del Censis anche l’Università degli Studi di Bologna, dato che ha ottenuto come punteggio finale 94 (lo stesso fatto registrare dall’Università di Brescia). Non la citiamo a caso, in quanto l’Alma Mater del capoluogo felsineo ospita anch’essa la facoltà di Ingegneria Spaziale.

Prima di descrivere in breve i corsi del Politecnico di Torino e quello di Milano, osserviamo come nelle prime dieci posizioni della classifica compaiano quasi esclusivamente università delle regioni centro-settentrionali. L’unica eccezione è l’Università degli Studi di Siena, la sola rappresentante del Centro Italia.

Per trovare invece la prima università delle regioni meridionali dobbiamo arrivare alla sedicesima posizione, occupata attualmente dall’Università degli Studi di Salerno. Nella top 20 del Gruppo Ingegneria anche l’Università Magna Grecia di Catanzaro e l’Università della Basilicata.

Università di Ingegneria Aerospaziale

Torniamo ora a occuparci più nello specifico della facoltà di Ingegneria Spaziale. Come recita l’elenco del Censis, a livello nazionale due delle migliori scelte per gli studenti sono il Politecnico di Torino e il Politecnico di Milano. Al terzo e quarto posto della classifica, con il medesimo punteggio di 99,5, offrono sia il corso di laurea triennale in Ingegneria Spaziale sia la specializzazione di due anni nella classe delle lauree in Ingegneria Aerospaziale e Aeronautica (LM-20).

Per quanto riguarda nello specifico il corso di primo livello offerto dal Politecnico di Torino, esso prevede un percorso formativo specifico: nei primi tre semestri del primo anno gli insegnamenti vertono sulla matematica e sulle scienze di base, vale a dire fisica e chimica; al secondo anno ci si concentra invece sulla base ingegneristica comune a tutte le altre facoltà di ingegnerie; al terzo e ultimo anno gli studenti devono invece scegliere tra l’indirizzo di Fondamenti teorici dell’ingegneria aerospaziale e Tecnica aerospaziale e manutenzione aeronautica.

Il corso di laurea triennale in Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Milano è inserito nella facoltà di Ingegneria Industriale e dell’Informazione, con le lezioni che si svolgono presso il campus Milano Bovisa. Una volta terminati gli studi, ci si può iscrivere al corso di laurea magistrale in Ingegneria Aeronautica o in Space Engineering, oppure iscriversi all’Albo dell’Ordine degli Ingegneri con il titolo di Ingegnere Junior, previo superamento dell’esame di Stato.

Facoltà di Ingegneria Aerospaziale nelle Università Private

La laurea in Ingegneria Aerospaziale può essere conseguita anche studiando presso una delle università private riconosciute dal MIUR, ovvero l’Università degli Studi di Enna “Kore”, che offre il corso di laurea triennale in Ingegneria Aerospaziale (L-09). La sede del corso si trova al Plesso E della Cittadella Universitaria.

Da anni l’Università Kore di Enna è impegnata nella promozione delle infrastrutture aeronautiche, dopo aver realizzato il progetto di un aeroporto intercontinentale. Inoltre continua ad avere stretti legami con le istituzioni sia pubbliche che private del settore, così da offrire ai suoi studenti la migliore formazione possibile.

Il corso di laurea offre una formazione di tipo fisico e industriale, unita a quella con l’ingegneria dei trasporti e delle infrastrutture aeronautiche. Al termine della laurea di primo livello, gli studenti possono scegliere di iscriversi alla sezione B dell’Albo degli Ingegneri, lavorare nel mondo dell’aeronautica, dell’ingegneria aerospaziale e della logistica dei trasporti, oppure proseguire gli studi conseguendo la laurea specialistica presso l’Università di Palermo.

L’ammissione al corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale dell’Università Kore di Enna è libera, a patto di aver conseguito il diploma di maturità. A questo proposito, è importante sottolineare che sono ammessi anche coloro che conseguono una maturità al termine di un percorso di studi della durata di quattro anni: qualora l’Università dovesse riscontrare dei debiti formativi, questi dovranno essere recuperati entro il primo anno del corso.

Se è vero che l’ammissione alla facoltà di Ingegneria Aerospaziale dell’Università degli Studi Kore è libera, è altrettanto vero però che il numero di domande che l’ateneo privato può accettare non sono illimitate. Ciò significa che al raggiungimento del numero massimo di posti disponibili, l’Università non potrà garantire l’accettazione della domanda di ammissione.

Per ottenere un rendimento costante fin dal primo anno di corso, le matricole dovrebbero possedere conoscenze matematiche di base, tra cui elementi di trigonometria, geometria analitica, algebra elementare, grandezze vettoriali e fisiche, strutture numeriche e di logica. La verifica delle conoscenze avverrà tramite un test a risposta multipla. I ragazzi che non supereranno il test, potranno ugualmente iscriversi ma dovranno assolvere gli obblighi informativi individuati dagli insegnanti nel corso del primo anno.

Laurea in Ingegneria Aerospaziale: materie ed esami

Un’altra domanda che ricorre spesso tra gli studenti riguarda gli esami di Ingegneria Aerospaziale da sostenere durante la laurea triennale. Per rispondere a questa domanda, ci avvaliamo del più recente piano di studi di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Torino.

Al primo anno gli insegnamenti più importanti sono Analisi matematica I, Fisica I e Algebra lineare e geometria. Tutte e tre le materie pesano 10 CFU ciascuna.

Durante il secondo anno i principali insegnamenti sono Economia e organizzazione d’impresa / Legislazione aeronautica e fattori umani e sicurezza più Fondamenti di Elettrotecnica ed Elettronica. Anche in questo caso il peso di ciascun esame è pari a 10 crediti formativi.

Al terzo e ultimo anno gli studenti devono superare gli esami di Aerodinamica e Scienza e tecnologia dei materiali / Metallurgia. Altri insegnamenti caratterizzanti sono Costruzioni aeronautiche e Fondamenti di macchine e propulsione.

Se si guarda nello specifico al piano di studi del Politecnico di Torino, l’unico esame di lingua inglese (di I livello) si affronta al primo anno, per un peso totale di CFU pari a 3. Sempre restando in tema, in diverse università italiane il corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale è erogato in lingua inglese.

Cosa fare dopo la laurea in Ingegneria Aerospaziale? Gli sbocchi lavorativi

Ultimissima domanda (e risposta): quali sono gli sbocchi lavorativi di Ingegneria Aerospaziale? I principali sbocchi professionali per chi si laurea in Ingegneria Aerospaziale sono negli Enti e nelle industrie per il trasporto aereo, nelle industrie appartenenti al settore aeronautico, negli Enti di ricerca del settore (siano essi nazionali o internazionali), nelle università e nelle scuole superiori (soprattutto gli istituti tecnici e professionali).

Gli altri sbocchi lavorativi di un laureato in Ingegneria Aerospaziale possono essere nelle industrie della meccanica in generale, in particolare nelle industrie di produzione. L’alternativa al lavoro è invece lo studio, con i neolaureati che possono proseguire nella carriera universitaria iscrivendosi ai due anni della laurea magistrale in Ingegneria Aerospaziale.

Per una migliore comprensione, ecco alcuni numeri sul corso di laurea magistrale raccolti da AlmaLaurea, consorzio interuniversitario fondato nei primi anni Novanta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna.

Il 41,7% degli studenti consegue la laurea in corso. Il voto di laurea medio è pari a 106 su 110. Un altro dato interessante è la laurea di primo livello di provenienza: nel 99,7% dei casi è Ingegneria industriale. Inoltre, il 48,4% afferma che prosegue la formazione anche dopo la laurea di secondo livello.

Chiudiamo infine con i dati riguardanti il lavoro a 5 anni dal conseguimento della laurea magistrale. Per prima cosa, il tasso di occupazione raggiunge il 95,6%, con una retribuzione mensile netta in media pari a 2.065 euro. Di questi, l’82,2% lavora a tempo indeterminato, mentre solo l’8,1% a tempo determinato. Quasi nullo invece il dato riguardante il part-time, che non arriva all’1 per cento.

Interessante anche vedere i numeri relativi alla condizione occupazionale a 1 anno dalla laurea: a lavorare è il 91,1% dei laureati, con una retribuzione mensile netta media pari a 1.650 euro. Di fronte a questi dati, è indubbio che la laurea in Ingegneria Aerospaziale offra importanti opportunità a tutti gli studenti che scelgono di iscriversi alla facoltà.

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