Facoltà di Fisica: università, corsi di laurea, materie ed esami

Facoltà di Fisica: università, corsi di laurea, materie ed esami

La facoltà di Fisica offre una preparazione completa nelle discipline fisiche, in particolare nell’applicazione del metodo scientifico per la risoluzione dei problemi. Gli studenti iscritti al corso di laurea in Fisica sviluppano una forte attitudine all’utilizzo di strumenti informatici e matematici per la costruzione di modelli relativi a grandi quantità di dati e sistemi fisici.

L’accesso al corso di laurea di primo livello nelle università di Fisica italiane è a numero aperto. Ciò significa che tutti possono iscriversi, sebbene sia a discrezione delle varie facoltà stabilire un test di conoscenza preliminare per individuare eventuali Obblighi Formativi Aggiuntivi (OFA).

In questo articolo passeremo in rassegna i corsi di laurea triennale e magistrale in Fisica attivi oggi negli atenei statali e privati. Ci soffermeremo poi brevemente sulle classi di laurea disponibili. Quindi sarà la volta della classifica delle migliori facoltà di Fisica secondo l’ultima ricerca del Censis. Per concludere, forniremo una panoramica generale sulle materie e gli esami previsti nel corso di laurea, oltre a riportare i principali sbocchi lavorativi dopo una laurea in Fisica.

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Università di Fisica: tutti i corsi di laurea triennale e magistrale

Iniziamo con l’elenco dei corsi di laurea triennale e magistrale in Fisica disponibili nelle università italiane. Sono riportati i corsi di laurea sia degli atenei pubblici che quelli privati.

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Segnaliamo che una laurea di primo livello è sufficiente per accedere al mercato del lavoro. Resta comunque valida l’opportunità di proseguire gli studi iscrivendosi al corso di due anni della magistrale, in modo da avere conoscenze e competenze più approfondite rispetto al percorso di studi della triennale.

Facoltà di Fisica: le classi di laurea disponibili

Gli studenti che scelgono di iscriversi alla facoltà di Fisica hanno come uniche opzioni le classi di laurea L-30 e LM-17. La prima si riferisce alla laurea triennale, la seconda invece alla laurea magistrale.

La sigla L-30 corrisponde alla classe delle lauree in Scienze e Tecnologie Fisiche. Il corso di laurea più diffuso tra le università italiane è quello in Fisica, ma se ne annoverano anche tanti altri.

Tra questi segnaliamo i corsi di laurea triennali in Astronomia, Fisica Applicata, Fisica e Astrofisica, Fisica e Tecnologie Avanzate, Fisica e Meteorologia e Ambiente, Ottica, Ottica e Optometria, Scienze dei Materiali, Scienze dei Materiali Innovativi per le Nanotecnologie, Scienze Geografiche e Territoriali, Ottica e Optometrista, Tecnologie per l’Innovazione.

Insieme a Fisica, i corsi di laurea più diffusi sono quelli in Ottica e Optometria, Scienze dei Materiali, Astronomia e Scienze dei Materiali Innovativi per le Nanotecnologie.

LM-17 è la sigla che definisce la classe delle lauree magistrali in Fisica. Anche in questo caso la magistrale in Fisica è la più diffusa, non mancano però le alternative.

Tra i corsi di laurea magistrale in Fisica attivi nella LM-17 ci sono la biennale in Fisica dei Sistemi Complessi, Fisica del Sistema Terra, Fisica e Tecnologie Biomediche, Fisica sperimentale, Scienze Fisiche e Scienze Fisiche e Astrofisiche.

Università di Fisica: i migliori Atenei Statali

È il momento ora di scoprire quali sono le migliori università di Fisica in Italia. Per farlo ci avvaliamo della classifica redatta dal Censis, il noto istituto di ricerca socio-economica italiano con oltre 50 anni di esperienza, nell’ultima edizione de “La didattica degli Atenei statali”.

La top 10 che segue ha come riferimento i migliori atenei che rientrano nel gruppo disciplinare scientifico. Ecco la classifica aggiornata all’edizione 2022-2023:

  1. Trento: 101,0
  2. Bologna: 97,0
  3. Camerino: 95,5
  4. Milano Bicocca: 90,0
  5. Modena e Reggio Emilia: 89,5
  6. Genova: 87,5
  7. Perugia: 87,5
  8. Pavia: 87,0
  9. Padova: 86,5
  10. Trieste: 86,5

Sul gradino più alto del podio c’è l’Università di Trento, che conquista 101 punti. In seconda e terza posizione l’Università degli Studi di Bologna e l’Università di Camerino, rispettivamente con un punteggio pari a 97 e 95,5 punti.

Fuori dal podio ma ugualmente in top 5 l’Università Bicocca di Milano e l’Università di Modena e Reggio Emilia. Completano la classifica 2022-2023 delle migliori facoltà scientifiche l’Università di Genova, l’Università di Perugia, l’Università degli Studi di Pavia, l’Università di Padova e l’Università degli Studi di Trieste.

Nel gruppo disciplinare scientifico torna quindi a dominare il Nord Italia, che piazza 8 università nelle prime 10 posizioni. Le uniche eccezioni sono l’ateneo di Camerino delle Marche (terzo) e quello di Perugia (settimo). Per trovare atenei del Sud Italia occorre scendere alla diciassettesima posizione, dove compare l’Università di Sassari (84,0). Tra le prime 20 posizioni anche l’Università degli Studi di Cagliari (19esima posizione con 83 punti).

Ma torniamo alle migliori università italiane dove sono attivi i corsi di laurea in Fisica. Al primo posto c’è l’Università di Trento, dove presso la facoltà di Fisica gli studenti possono iscriversi al corso di laurea in Fisica (L-30) e al corso di laurea magistrale (LM-17).

L’obiettivo del percorso di studi in Fisica a Trento è la formazione dello studente al metodo scientifico tramite la conoscenza più approfondita della fisica quantistica, meccanica classica, struttura della materia atomica e subatomica. Al termine, i neo-laureati affineranno le loro capacità di problem-solving, l’elemento che più differenzia uno studente di Fisica rispetto a quello delle altre lauree scientifiche.

All’Università di Bologna la facoltà di Fisica è inserita nel Dipartimento di Fisica e Astronomia. Qui è attivo il corso di laurea triennale in Fisica appartenente alla classe L-30 di Scienze e Tecnologie Fisiche.

Per accedere al corso gli studenti devono sostenere in presenza o online il TOLC, il test di valutazione delle conoscenze iniziali che i docenti utilizzano per verificare eventuali carenze da parte delle matricole.

La terza migliore università scientifica secondo l’ultimo rapporto del Censis è la Scuola di Scienze e Tecnologie di Camerino. Tra i corsi di laurea disponibili, quello in Fisica si caratterizza per uno stretto legame con i corsi di laurea in Chimica, Scienze della Terra e Informatica, nonché per consolidati legami con centri di ricerca e istituzioni stranieri.

Entrando più nello specifico, il corso di laurea di primo livello in Fisica all’Università di Camerino prevede ricerche sulla fisica nucleare, atomica e dei laser, oltre che dell’informazione quantistica.

Facoltà di Fisica nelle Università Private

Tra le università private presenti in Italia, uno dei punti di riferimento per gli studenti che desiderano laurearsi in Fisica è l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali è attivo il corso di laurea magistrale in Fisica appartenente alla classe di laurea LM-17.

L’attività didattica si svolge a Brescia, presenta una durata di due anni e le lezioni svolgono regolarmente in lingua italiana.

Il corso ha per obiettivo consegnare alle aziende pubbliche e private laureati magistrali con approfondite conoscenze nel campo della Fisica sperimentale. Gli studenti della biennale di Fisica alla Cattolica si distinguono per un’eccellente formazione tecnico-scientifica internazionale e moderna.

Come i colleghi delle altre facoltà dell’ateneo privato lombardo, gli studenti che si iscrivono al corso di laurea magistrale in Fisica a Brescia hanno l’opportunità di studiare all’estero per sei mesi. Gli eventuali esami sostenuti all’estero sono riconosciuti nel piano di studi dell’Università Cattolica.

Non tutti però hanno la possibilità di trascorrere un intero semestre fuori dall’Italia per studiare in un’università partner della Cattolica. La selezione riguarda infatti soltanto gli studenti che si distinguono sia per la carriera accademica sia per le loro conoscenze linguistiche.

Oltre al semestre all’estero, gli iscritti alla facoltà di Fisica della Cattolica hanno la possibilità di effettuare stage all’estero. Sono attivi numerosi servizi, tra i quali lo stage personalizzato, il corso di lingua e annesso stage a Dublino, l’insegnamento di lingua italiana all’estero e il tirocinio curriculare Maeci-Miur-Crui.

Un altro importante aspetto da sottolineare è la suddivisione del percorso di studi in Fisica in due curricula a scelta dello studente: curriculum Fisica e curriculum Physics for Innovation and Technologies. Il primo è il percorso tradizionale in Fisica e si svolge in lingua italiana, il secondo è un percorso in lingua inglese che prevede corsi complementari nelle discipline di Data Science e Innovation Management.

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Laurea in Fisica: materie ed esami

Come accennato all’inizio, dedichiamo quest’ultima parte alla conoscenza delle materie di esame nel corso di laurea in Fisica e gli sbocchi lavorativi della facoltà. Rispondiamo prima di tutto alla domanda “che cosa si studia in Fisica”.

Durante il primo anno, tra gli insegnamenti obbligatori più importanti figura Fisica generale I, che gli studenti ritrovano al secondo anno con Fisica generale II. Altrettanto degne di nota le discipline Analisi matematica I e Analisi matematica II. Al primo anno si studia anche Geometria I e Programmazione scientifica, oltre a frequentare le lezioni di Laboratorio di Fisica I.

Al secondo anno si procede con gli insegnamenti di Fisica generale II e Fisica generale III, insieme ad Analisi matematica III e Laboratorio di Fisica II. Si aggiungono poi materie come Meccanica analitica, Metodi matematici per la fisica e Chimica con esercitazioni di laboratorio. In termini di CFU, generalmente, hanno un peso minore Analisi matematica III e Metodi matematici per la fisica.

Il terzo e ultimo anno della laurea di primo livello acquisisce sempre più importanza la disciplina Laboratorio di Fisica III. Gli altri insegnamenti dipendono invece soprattutto dal percorso scelto. Si possono ad esempio studiare materie come Meccanica quantistica, Struttura della materia e Fisica nucleare e subnucleare.

Oltre a queste, si annoverano anche Complementi matematici della meccanica quantistica e Introduzione alla meccanica statistica. Sempre al terzo anno gli studenti sono in genere chiamati a sostenere l’esame che certifichi le competenze linguistiche in una lingua straniera. Ad esempio nel corso di laurea triennale in Fisica dell’Università di Trento è previsto l’esame di lingua inglese (livello B2).

Apriamo un’ultima parentesi dedicata agli esami in Fisica. La classe di laurea L-30 in Scienze e Tecnologie Fisiche prevede il conseguimento di 120-180 CFU. Il numero di crediti formativi varia in base al piano di studi scelto dalle varie facoltà di Fisica presenti sul territorio italiano.

Nella maggior parte dei casi gli esami si svolgono secondo la modalità tradizionale, ossia in lingua italiana e tramite un colloquio orale con l’insegnante della materia. Lo stesso discorso vale per il calendario delle sessioni degli esami: le facoltà di Fisica presentano almeno tre sessioni di esami, a partire da quella estiva (da giugno a luglio), autunnale (da settembre a novembre) e invernale (da gennaio a marzo).

Cosa fare dopo la laurea in Fisica? Gli sbocchi lavorativi

Una laurea in Fisica offre numerose opportunità di lavoro presso centri di ricerca, istituti di astronomia, aziende tecnologiche e istituti ambientali. In alternativa è possibile proseguire gli studi accademici, iscrivendosi al corso di laurea magistrale in Fisica (LM-17).

Tra i tanti sbocchi lavorativi di Fisica si annoverano carriere come fisico, fisico nucleare, fisico esperto di acceleratori di particelle, fisico consulente in missilistica, fisico balistico e fisico esperto di tecniche del vuoto. A questi si aggiungono anche le professioni quali astronomi e astrofisici.

Detto questo, la maggior parte dei neo-laureati in Fisica sceglie la strada dell’insegnamento per diventare professore di Fisica alle medie, alle scuole superiori o all’università. Vengono poi esplorati con successo anche altri ambiti, su tutti la ricerca e l’attività di fisico nucleare.

Altri settori in cui è possibile trovare lavoro dopo la laurea in Fisica sono ambiente, informatica, analisi dei dati, ottica e radiologia. Tutto merito delle competenze specifiche nell’ambito delle scienze acquisite durante il percorso di studi.

Per avere successo nel mondo del lavoro, un fisico deve aver acquisito durante il percorso accademico competenze fondamentali quali senso critico, programmazione, apprendimento attivo, scrittura scientifica e problem solving.

Disporre di un eccellente senso critico permette di condurre analisi ed esperimenti per conto personale o di terzi. Le abilità di programmazione possono tornare utili invece nell’impiego di software e hardware per determinati lavori di laboratorio. Invece avere buone capacità di scrittura scientifica torna molto utile per la stesura di pubblicazioni, articoli e testi.

Alla luce di tutto questo, per chi si domanda se vale la pena iscriversi alla facoltà di Fisica, è sufficiente prendere in considerazione lo stipendio di un laureato in Fisica. Chi lavora come fisico percepisce in media uno stipendio mensile di oltre 3.000 euro, per una retribuzione lorda annuale di circa 40.000 euro.

La retribuzione può ulteriormente lievitare con la partecipazione a ricerche e studi. Maggiori sono le pubblicazioni a cui si prende parte, più alto sarà lo stipendio a fine anno. Va da sé che tali opportunità arriveranno man mano che la carriera di fisico procede, quando si apriranno nuove possibilità di collaborazione con un numero potenzialmente illimitato di centri per la ricerca.

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